Circolo dei Libri

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UNA COMMEDIA CON LE BOLLICINE

14gennaio
2014

Per cominciare l'anno con leggerezza divertita, ecco un nuovo romanzo-commedia di Stefania Bertòla.
"La stupidità è un ostacolo allo stupore". Una frase così, che oppone l'ottusità alla capacità di guardare la realtà abbracciandone tutti i suoi fattori fino a lasciarsene stupire, contiene la saggezza di un trattato filosofico. Se invece vi dico che essa appartiene a una commedia all'italiana spero che vi venga voglia di andare a scoprire che l'intelligenza e lo humor prestati alla narrativa di intrattenimento producono risultati divertenti. In questo romanzo da lettura distesa mentre fuori fa freddo, scopriamo anche un'altra perla in materia di ottusità: "Umberto Gambursier ha un certo fascino fisico, unito a quello charme particolare che deriva da una stupidità contenta di sé stessa. Umberto non capisce quasi niente, ma è difficile fregarlo, e conserva anche ora che ha superato i sessanta una curiosità verso il mondo non tinta di cautela, visto che è appunto troppo stupido per immaginarsi il pericolo. E' un uomo che, di fronte a tre delinquenti in un vicolo buio, tutti e tre armati di pistole puntate contro di lui, sarebbe innanzitutto colpito dal tessuto della giacca di quello di mezzo: - ehi, ma è una Ermenegildo Zegna del '74"…Ce l'aveva identica mio zio"…Dove l'ha presa?-". Questa tipologia bizzarra appartiene al repertorio ben noto di Stefania Bertòla, la maggiore autrice di genere in Italia. Esiste infatti, fra i molti generi, anche quello della commedia brillante, tendente al rosa ma mai all'Harmony mieloso (anzi, a quello proprio la Bertòla ha dedicato il suo divertente "Romanzo rosa"). Diciamo che la vasta bibliografia del settore prende addirittura le mosse dal Circolo Picwick di Dickens, passa da P.G. Woodhouse e arriva fino ai diari di Bridget Jones di Helen Fielding.
RECENSIONE COMPLETA IN "NOVITA' DA LEGGERE"