Georges Simenon
Adelphi
Miracoli dell'editoria fedele all'opera omnia di un autore. Adelphi ha appena sfoderato il suo ultimo Simenon: pubblicato in francese 77 anni fa, lo godiamo oggi in italiano come nuovo, tradotto in italiano. Un "non Maigret", nell'alternanza fra i romanzi con il solido commissario parigino e altri scenari e personaggi. Qui sorprendiamo in una solare domenica mattina, in una cittadina della provincia francese, vicino al mare Atlantico, Il signor Cardinaud appena uscito dalla Messa. Tiene per mano il suo bimbo di tre anni, cammina soddisfatto, compìto, sorride ai conoscenti che lo salutano. E' contento di sé, del rito religioso e sociale consumato come ogni settimana. Hubert Cardinaud è un impiegato modello con compiti dirigenziali in una compagnia di assicurazioni. Un borghese medio arrivato al dignitoso rango dopo una infanzia povera. Una normale, quieta esistenza. Cammina, Cardinaud, e va verso l'altro rito settimanale: l'acquisto delle paste della domenica nella pasticcera delle tre signorine Dufour che cinguettano: "il solito, signor Cardinaud?". Padre e bimbo si avviano verso casa, contenti. Salvo che a casa, invece del solito profumo d'arrosto domenicale, Cardinaud, appena aperta la porta per salutare la moglie Marthe, rimasta a casa con la bimba più piccola, sente un odore di arrosto bruciato. Che fuma nel forno. Marthe non c'è. La bimba l'ha lasciata in custodia ai vicini, lei è sparita nel nulla. Cardinaud, stordito, raggelato, scopre che la moglie s'è portata via anche la busta con diverse migliaia di franchi di risparmi. Fin qui, l'apertura. Il resto è la storia del sobrio, dignitoso calvario di Cardinaud, l'impiegato compìto, che deve fronteggiare impavido la curiosità e la compassione di colleghi e conoscenti, i quali intuiscono che sulla testa del povero Cardinaud sono spuntate delle corna. Eppure lui non deflette. Marthe era stato l'amore certissimo della sua vita, totalizzante (almeno il suo per lei), sin dai tempi della scuola; e lui era riuscito poi a portarla all'altare. Senza Marthe il mondo di Cardinaud crollava, senza Marthe anche la Messa e le paste della domenica perdevano il loro senso. L'avrebbe ricercata, l'avrebbe ricondotta a casa. La lenta indagine e la inquieta ricerca di Cardinaud incroceranno tracce di vita malavitosa, personaggi appena sbarcati da un cargo proveniente dal Gabon. Intano, a casa, la azzimata e diligente signorina Trichet si occupa dei bambini ma naturalmente non può fermarsi a dormire li per la notte ("sa, signor Cardinaud, con un uomo adulto in casa"…"). In giorni caldissimi, afosi, come sospesi, Cardinaud cerca di riacciuffare il filo tranquillo, scontato, rassicurante, decisivo della sua quieta vita di impiegato, marito e padre. La tristezza non lo esime dalla missione, la commiserazione degli altri non lo distoglie dall'obiettivo. Marthe è la vita, la regola, la normalità. La scrittura di Simenon è essenziale, precisa, con le parole giuste al momento giusto, non una di troppo e non una di meno, per dirci il cruccio interiore del signor Cardinaud e gli odori, le luci, gli orizzonti di un paesaggio fisico e umano che sembra di toccare.
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