Circolo dei Libri

Per condividere con altri il gusto della lettura, che per principio è individuale ma poi può anche farsi compagnia.

04gennaio
2019

Maurizio Maggiani

Feltrinelli

Risulta tentatore e furbesco il richiamo dell'ultimo romanzo di Maurizio Maggiani. Già il titolo ha la sua pretesa,con quella parola, "amore", oggi così abusata ma che resta pur sempre la "grande parola" ("Amor che muove il sole e l'altre stelle"). E poi la copertina, con quel bacio ventoso e rapinoso per strada. La sensazione continua quando si comincia a leggere e ci si imbatte nel protagonista, che viene chiamato "lo sposo" ( e naturalmente, a specchio, c'è "la sposa"). Ce ne sarebbe abbastanza per fiutare una forzata storia sentimentale. Eppure, procedendo con la lettura, ci si accorge che Maurizio Maggiani è davvero lo scrittore di forte tempra che avevamo conosciuto nei precedenti romanzi. Il racconto è tessuto con una scrittura fluida, fatta di lunghe frasi colloquiali, con risonanze di un ritmo "pensato/parlato"e con la vivida evocazione di ricordi impastati con la fisicità del presente. E una musicalità narrativa, un flusso espressivo. Il tutto per dire la quieta, sicura solidità di un amore, in età abbastanza matura. Sarebbe un amore coniugale ma Maggiani ci tiene a precisare che il suo protagonista non è un marito ma uno sposo. Il marito, sostiene lo scrittore,è uno dei due termini di un rapporto coniugale, magari sfibrato. Lo sposo invece è l'uomo dello "sposalizio", dell'incontro amoroso per eccellenza, non logorato.La storia ècontenuta nel tempo. Un giorno, un giorno e mezzo di vacanza, di libertà piena, per lo sposo. Il quale decide di usarlo per preparare e offrire alla sua sposa un proprio piatto "forte": lo stoccafisso. Lo sposo ricorda come, quand'era bambino, lui avesse intuito che il cibo può diventare vero atto d'amore, quasi una incarnazione ("prendete e mangiate, questo è il mio corpo"). Lo scrittore si ricorda di una antica cucina da primi anni Cinquanta, pavimento di pietra, focolare acceso, la figura nera e minuta di una matriarca che religiosamente cuoce dei grandi ravioli fatti da lei e poi porta il grande piatto fumante in tavola e così facendo compie un atto d'amore, una donazione di sé. E lo sposo, da grande, anzi da quasi vecchio, vuole ripetere quell'atto d'amore con il suo stoccafisso per la sposa. E intanto pensa, ricorda gli antichi amorini giovanili (quelli che hanno preceduto l'amore per la sposa) ricapitola, rivive. Al di là del filo della trama questo è un romanzo sull'amore di un uomo per una donna al tempo della maturità, quando le cose sono bene in chiaro e uno sa quello che conta davvero. Maggiani svolge questa ballata amorosa (con tanto di contorno di lontana e un po' patetica giovinezza rivoluzionaria) con il ritmo di un cantico popolare e raffinato al tempo stesso.