Seethaler Robert
Neri Pozza
Siamo nella primavera del 1910. Sul ponte della grande nave che sta portando i suoi passeggeri nella lunga traversata da New York all'Europa, sosta per delle ore, imbacuccato in una coperta a fiutare l'aria salmastra e ristoratrice e a sogguardare la immensa distesa grigiazzurra del mare, Gustav Mahler, musicista celebre che ha appena ricevuto tributi e ovazioni in America. Il compositore e direttore d'orchestra austriaco ha 50 anni, è stanco e molto malato. Giù sotto, negli eleganti spazi del bastimento, c'è la moglie, Alma Mahler, con la figlioletta Anna. Il musicista sa che la moglie si è innamorata di un altro, il celebre architetto Walter Gropius (altri amori importanti avrà poi questa donna di grande intelligenza, cultura e fascino). Mahler l'ha scongiurata di stargli ancora accanto, lei accetta perché sa che lui è malato, fragile, triste. Sul ponte della nave il musicista guarda il mare immenso: quella distesa d'acqua gli fa pensare alla sua vita passata e adombra al tempo stesso il mistero ineffabile del tempo, dell'ineluttabile suo correre verso il compimento del destino, nell'enigma dell'infinito. I pensieri di Mahler sembrano distendersi in una partitura mentale di armonia dolente e grave. Lo assiste sul ponte un ragazzo, un giovane cameriere di bordo che si incuriosisce per quella estenuata, misteriosa e anche intrigante figura di uomo infragilito. I due parlano un po', Mahler rivela qualcosa di sé, pone domande al ragazzo, il quale a sua volta gli chiede notizie di lui, e poi fa la spola fra il sopra e il sotto della nave, è come un legame mobile fra il musicista e la moglie e la figlia che stanno di sotto. Mahler ricorda. Ricorda anche lo strazio doloroso della morte dell'altra figlia sua e di Alma, Maria, che tre anni prima, colpita da difterite dopo essersi raffreddata in un bagno nel lago, spirerà a non ancora cinque anni di età. Anche quel dolore lega ancora Gustav ad Alma. Quella traversata è come un "ultimo movimento" di una sinfonia grandiosa, tenera e drammatica, complessa e sfuggente, che è poi la sinfonia della vita intera di Mahler. La prosa dello scrittore tedesco Robert Seethaler sembra abbozzare, con le frasi e le parole sommesse e delicate, le note in prosa di quell'ultimo movimento. Un romanzo interiore, sensibile, malinconico, che con tocchi lievi accenna alla grandezza di un genio, al suo dolore, alla sua malattia che lo consuma, al suo amore per Alma: "Non c'è nessun'altra, pensò. Lei è la mia felicità. Non so se anch'io sono la sua, ma in ogni caso lei è la mia. Non so se me la sia meritata. Si può non meritare l'amore. Ma guardala. La sua spalla, simile a una cima innevata. E la fronte. E la bocca. E quel punto là. Come vorrei poter vedere i suoi sogni, pensò. Ma probabilmente è meglio così. Non si dovrebbe sapere tutto". Ecco, anche della vita di Mahler non si dovrebbe, non si può sapere tutto. Sappiamo che appena un anno dopo essere sbarcato dal bastimento del suo ultimo bilancio di vita al cospetto del mistero del mare, del tempo e della memoria, Mahler morirà, a 51 anni appena.
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