Circolo dei Libri

Per condividere con altri il gusto della lettura, che per principio è individuale ma poi può anche farsi compagnia.

21febbraio
2009

Gerald Basil Edwards

Ed. Elliot (Narrativa straniera)

Ecco (tradotta con merito in italiano dal piccolo editore Elliot) una lettura coinvolgente e febbrile (da lunghe sere invernali"…), una narrazione colorita, affettiva, calcolatamente popolare e nascostamente raffinata. Gerald Basil Edwards (1899-1976) in vita scrisse molto ma non pubblicò nulla, anzi distrusse tutto salvo questo romanzo, che fu stampato postumo e ora è un classico della narrativa inglese contemporanea. Ebenezer le Page è, negli anni Sessanta, un uomo molto anzian "più invecchio e più imparo, più so che non so niente. Sono il più vecchio dell'isola, credo. Liza Quéripel dice che è lei la più vecchia, ma per me fa la commedia. Da giovane festeggiava un compleanno ogni due o tre anni; poi, da un sacco di tempo, ne festeggia due o tre l'anno"…". L'isola è quella britannica di Guernsey, al largo della Normandia (una delle "Isole del Canale") con una storia franco-inglese e oggi un presente di paradiso fiscale e turistic 78 km quadrati, 60.000 abitanti, fu l'unico pezzettino di terra inglese ad essere occupato dai nazisti, durante la guerra. Ebenezer non l'ha mai lasciata, vi è nato, cresciuto e vissuto e ora, da vecchio, abita da solo in un casolare sulla scogliera: "preferisco l'inverno, senza turisti"…Questa sera il mare batte sugli scogli e la spuma vola fino alla mia finestra e il vento sibila attorno al comignolo e la fiamma blu arde nel camino. Me ne sto al caldo"…". Esce pochissimo, perché ormai quando visita altre case scopre che non si usa più stare a chiacchierare accanto al fuoco: "Devo starmene fermo nella semioscurità a guardare quell'orrenda televisione: e guai a dire anche una parola contro quell'aggeggio". E così ha comperato in cartoleria un bel quaderno e ha cominciato a raccontare la sua vita ("devo pur dire a qualcuno quello che mi passa per la testa, anche se solo a me stesso"). Ecco allora l'infanzia, la trama dei rapporti familiari complicati, le confidenze, le gelosie, le eredità. E poi le amicizie forti, gli amori fugaci, i desideri; e il respiro di paesaggi fra mare e terra e i pescatori e i contadini della vecchia Guernsey. E l'amore di Ebenezer per una unica , difficile donna. E la Prima Guerra che porta via per sempre molti giovani, e l'occupazione tedesca fra resistenza psicologica o colpevole connivenza. Nel microcosmo di una piccola isola c'è comunque tutta la completezza di un mondo, c'è il groviglio sociale e quello degli affetti, c'è il mistero del vivere e del morire, ci sono le euforie e i dolori e il trascorrere malinconico del tempo. La narrazione è picaresca e malinconica al tempo stesso, umoristica e pensosa, scoppiettante e amara, con colpi di scena finali. Harold Bloom, il grande critico americano, ha inserito questo romanzo nel suo "canone della letteratura occidentale". Io, che non sono un critico, dico comunque che è molto, molto bello.