Circolo dei Libri

Per condividere con altri il gusto della lettura, che per principio è individuale ma poi può anche farsi compagnia.

20febbraio
2010

Erri De Luca

Ed. Feltrinelli (Narrativa italiana)

Il re dei camosci "quel mattino di novembre si svegliò stanco e seppe che era all'ultima stagione di supremazia"….Quel giorno di novembre il re riconobbe il declino"…". E il vecchio cacciatore bracconiere anche lui "quel giorno di novembre si alzò stanco nelle gambe, appena sveglio già pesava un affanno da fine giornata"… Uscì con il caffè che gli fumava in testa"…". Comincia il confronto (silenzioso, tenace, lento, profondo) fra l'uomo di una lunga vita e il camoscio regale e affaticato, narrato da Erri De Luca nel suo ultimo racconto (cui se ne aggiunge un altro, ancor più breve, che parla di alberi). Il camoscio sente nell'istinto il declino, l'uomo ha più "scarsi i sensi in dotazione. Li migliora con il riassunto dell'intelligenza"…. L'uomo così è capace di premeditare il tempo, progettarlo. E' pure la sua dannazione, perché dà la certezza di morire. Quel giorno di novembre l'uomo sapeva di rasentare il termine"…". Erri De Luca ha vissuto molte vite. Napoletano, militante convinto di Lotta Continua, operaio, autodidatta, ha studiato l'ebraico antico e oggi traduce e pubblica brani della Bibbia restituiti al loro primigenio senso. Ha studiato anche lo yddish, la lingua quasi morta, dopo la tragedia nazista, degli ebrei dell'Europa orientale, proprio per mantenerne, con il suo puntino individuale e resistete, la vita. Legge ogni mattina, lui non credente, un pezzetto di Bibbia dentro la quale ama e stima la presenza del divino (cui lui nondimeno dice di non riuscire a dire "Tu"). Poi è autore di romanzi importanti (cito "Montedidio", "Tre cavalli", "Il giorno prima della felicità"). La sua scrittura è curatissima, spesso lirica, mai difficoltosa ma comunque impegnativa nell'essere decrittata e assaporata. De Luca è spesso poeta in prosa e si intuisce in lui la cura sacrale per la parola, che è storia, significato, bellezza. Napoletano che ama le montagne, Erri De Luca passa mesi sulle alpi ed è, a 60 anni, scalatore appassionato e provetto. L'ascensione per lui è spesso ascesi di sé, prova e silenzio, metafora della fatica e della bellezza della parola. La sfida tenera e totale fra l'uomo e il camoscio, fatta di attrazione e diversità (l'uomo ha il vantaggio dell'arma) è profonda, bella. Nella natura l'uomo, lassù, in quello che forse sarà il suo ultimo viaggio di caccia, è solo, anche un po' estraneo. Nel piccolo racconto d'appendice l'uomo guarda invece agli alberi, all'albero, nell'esperienza comune nella prova di fuoco del fulmine. C'è, sospeso su un precipizio, un albero amic " Esistono in montagna alberi eroi, piantati sopra il vuoto, medaglie sopra il petto di strapiombi. Salgo ogni estate in visita a uno di loro. Prima di andare via monto a cavallo del suo braccio sul vuoto. I piedi scalzi ricevono il solletico dell'aria aperta sopra centinaia di metri. Lo abbraccio e lo ringrazio di durare". Lettura e meditazione piana e profonda qui si intrecciano così come il pensiero si intreccia silenzioso e misterioso con i nostri passi quando camminiamo fra terra e cielo.