Circolo dei Libri

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07febbraio
2009

Georges Simenon

Ed. Adelphi (Narrativa straniera)

Affascinato dal commissario Maigret, dalla sua umanità rassicurante e dalle luci, gli odori, le piogge di Parigi, so bene che Simenon è anche altro, e molto altro. Prolifico in modo straordinario (centinaia di romanzi e racconti), aveva la scrittura nelle vene, metteva giù parole di storie come uno respira, usando un vocabolario asciutto, mai estetizzante. E fu, ed è, un grande. Adelphi sta felicemente ristampando da alcuni anni tutto Simenon (Maigret e non Maigret) ed ecco ora (proprio nel ventennale della scomparsa dello scrittore) questo romanzo di intimistico scavo esistenziale, un ennesimo scandaglio dell'animo umano ovunque esso si trovi ad affrontare la realtà. E' la storia di un paio di settimane d'ospedale di un celebre giornalista parigino colpito un giorno, nel bel mezzo del successo, da una emiplagia. Tutto il romanzo si svolge nella camera privata d'ospedale dove l'illustre malato viene a poco a poco e faticosamente recuperato all'uso di parola e di gesti. Ma l'essere stato scaraventato in un attimo di là dalla consueta vita concitata rivela di colpo la caducità, l'ipocrisia, la relatività di tutto il precedente scintillìo di carriere, amori, labili rapporti. Tra lontani e decisivi ricordi d'infanzia e giovinezza (pochissimi lampi di felicità, segrete ferite interiori) e di donne desiderate, deludenti o deluse, René si trova a tu per tu con la domanda di fondo "a che scopo?". Il medico celebre e amico , la moglie inquieta che beve troppo, gli echi lontani del giornale e del giro sociale, tutto appare a René come separato, non importante. Prende le distanze in modo nuovo e nemmeno tanto doloroso da tutto e la realtà la percepisce piuttosto nella fisicità vicina delle due infermiere che si alternano ad accudirlo (una bella , intuitivamente comprensiva, misteriosa, l'altra un po' più rozza ma più sensuale e desiderabile). Visto dalla malattia, il mondo è rovesciato. La realtà appare risibile e persino meschina: si salva, dell'esterno, il suono ricorrente delle campane del sobborgo parigino di Bicêtre, anelli sonori e concentrici che si allargano e riportano memorie, risonanze. E, forse, la dimensione di un mistero insondabile. Guarendo, René tornerà forse ai consueti inganni, ma comunque mutato, come avvertito"… Notevole e rivelatrice la frase messa da Simenon in epigrafe del romanzo "A tutti coloro che -medici e infermieri- negli ospedali e non solo, cercano di comprendere e di soccorrere l'essere più sconcertante al mondo, l'uomo ammalato".