Circolo dei Libri

Per condividere con altri il gusto della lettura, che per principio è individuale ma poi può anche farsi compagnia.

06novembre
2020

Nick Hornby

Guanda

L'amore al tempo della Brexit. Ma non basta. L'amore al tempo degli amori possibili a Londra fra persone di colore diverso. E ancora: l'amore fra un uomo e una donna quando lei ha vent'anni più di lui. E di più: l'amore quando lei è bianca, più vecchia, più colta, letterata, e lui è nero, più giovane, aspirante disc-jockey che arrotonda lo stipendio facendo il baby sitter e il commesso di macelleria. La miscela d'attualità, prurigine, sex appeal e "politicamente corretto" potrebbe scoppiare fra le mani di chi scrive se non fosse che a scrivere è quel marpione di un Nick Hornby, autore britannico popolarissimo ma non letterariamente populista. Hornby, che ha scritto molti romanzi pieni di inglesissima gente comune di oggi e conditi con alcune delle sue grandi passioni come il calcio, la musica rock e gli amori, possiede una tastiera leggera, curiosa e comica. Ha il ritmo sincopato delle canzoni ballabili, sa scrivere con le bollicine, si fa leggere bene. Un po' buonista e un po' furbo, non è tuttavia mai banale. Sa cogliere, nei caratteri, nei dialoghi e nei comportamenti dei suoi personaggi gli accenti, i desideri e i problemi della quotidianità urbana inglese di oggi. Lucy è una donna intelligente, insegnante di letteratura, separata da un marito colpevole di alcolismo molesto, madre di due figli preadolescenti. Ha appena passato la quarantina. Un giorno Incrocia Joseph, ragazzo nero di 22 anni, molto incerto sul proprio futuro, che vive ancora in casa con la madre, divorziata. Si intuisce subito un affare di cuore e i lettori saranno tutti presi dal seguito, che lasciamo alla loro sorpresa, al seguito dei protagonisti e dei comprimari. Sullo sfondo brontola l'inquietudine di un paese stordito e diviso dai due fronti opposti, pro o contro la Brexit (siamo nelle stagioni della campagna, del voto e del dopo-voto). I due schieramenti vengono tratteggiati con il loro carico di razionalità e di umori e i lettori non inglesi riescono a capire in modo singolare la portata storica, emotiva, psicologica e di opposte visioni di quella votazione storica. Nello stesso tempo Hornby osa frugare nei rimasugli di pregiudizio razziale che ancora permangono nel tessuto sociale londinese, spesso anche soltanto a livello inconscio, con tanto di diffidenze, scetticismo, larvati distacchi e persino compiacenze formali, eccessi di gentilezza, complessi reconditi di colpa, imbarazzi. Horby scrive leggero e con finezza di tratti, conosce i vizi e le virtù della propria tribù britannica e in genere se ne intende di natura umana universale. Alle tentazioni di scorciatoie buoniste ogni tanto non sa resistere, e talvolta il lettore vorrebbe che i personaggi potessero essere sì guardati con simpatia e affetto ma anche senza essere per forza belli e buoni in eccesso.