Circolo dei Libri

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02novembre
2013

Edna O'Brien

Elliot

Nell'Irlanda di allora, soprattutto in campagna, c'erano regole di religione, moralità, comportamenti sociali, che non permettevano troppe fughe in avanti. Ebbene, Caithleen e Baba invece si permettono balzi di libertà, strappi, piccole e grandi fughe. Dietro l'angolo c'è l'amore, naturalmente. Ma Caithleen complica le cose innamorandosi due volte di due uomini più vecchi di lei e inoltre - particolare tutt'altro che trascurabile - sposati. Felicità a ondate e morsi di dolore e nostalgia, ebbrezze e lacrime, tutto si mescola in un pathos, in una emotività giovanile molto sensibile, con tratti di allegra spregiudicatezza e di ironia. Si conferma che quando una ragazza ama l'uomo sbagliato, ne ricava forse indimenticabili momenti ma alla fine le tocca sempre in qualche modo pagare il conto. Al di là della storia, che prende molto, avvince e conquista il lettore, il grande merito di Edna O'Brien è la forza di narrazione: osservazione minuziosa, stile teso, dettagli irriverenti e grande sapienza nel ritrarre personaggi, paesaggi, atmosfere. Il villaggio dove Caithleen e Baba sono nate (Caithleen di famiglia contadina povera e con padre ubriacone, Baba più su nella scala sociale, figlia del veterinario della contea) sta loro stretto, sempre uguale, riconoscibile, peraltro caro alla memoria infantile: "Era un'altra giornata di vento forte, che sollevava polvere e pagliuzze e carta straccia per le strade. Col vento giungeva l'odore che predomina in ogni fiera di campagna. Il piacevole odore dello sterco, il fresco odore degli animali e degli abiti vecchi e del fumo di tabacco". Ma quel quadro rusticano è anche occhiuto e asfissiante, Caithleen e Baba voglio gustare, della vita, altri odori, altre vedute più lunghe. E vogliono esplorare l'enigma che le attira e le impaurisce, quello degli uomini. Baba ogni tanto alza persino il gomito e fuma e cerca di tirar sotto Caithleen nella tentazione trasgressiva. In una loro fuga in treno verso Dublino le due si fanno coraggio bevendo qualche bicchiere nel vagone ristorante: "Dopo aver bevuto lo sherry io comprai del sidro per noi due, ed eravamo un po' brille mentre ci dondolavamo sugli sgabelli altri e guardavamo la pioggia, fuori, che cadeva sui campi guizzanti via ai due lati del treno. Ma d'essere brille non ce ne importava un gran che e la pioggia non poteva farci niente". Il romanzo scandisce la giovane vita di Caithleen ed è scritto in modo superbo, con la sapienza narrativa di chi sa che il primo compito di un romanziere è di raccontare una storia che sia bella e forte. Il lettore si appassiona e alla fine ottiene anche una ricompensa inattesa: scoprirà che quel romanzo ha non solo un seguito ma ben due: una cuccagna: "La ragazza dagli occhi verdi" e "Ragazze nella felicità coniugale"(edizioni e/o)