Circolo dei Libri

Per condividere con altri il gusto della lettura, che per principio è individuale ma poi può anche farsi compagnia.

20ottobre
2024

Eshkol Nevo, "Legàmi", Feltrinelli

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News

Circoli di lettura: autunno inverno 2024

17giugno
2024

Ecco titoli e date dei nostri prossimi incontri autunnali:

Lunedì 9 e martedì 10 settembre
Giorgio Bassani, “La passeggiata prima di cena”, contenuto in “Cinque storie ferraresi”, Feltrinelli e anche in “Il romanzo di Ferrara”, Feltrinelli (che raccoglie tutti i romanzi e racconti di Bassani).

Lunedì 7 e martedì 8 ottobre
Ivan Turgenev, “Alla vigilia”, Carbonio editore

Lunedì 4 e martedì 5 novembre
Lev Tolstoj, “La felicità domestica”, Mondadori (o dal titolo “La felicità familiare” con Garzanti) e
Lev Tolstoj, “La sonata a Kreutzer”, Feltrinelli

Lunedì 2 e martedì 3 dicembre
Joseph Conrad, “Amy Foster”, Einaudi (Recensione)

Gli incontri si svolgono i lunedì a Bellinzona presso M-Space, viale Stazione 34 alle ore 20:00 e i martedì a Lugano all'Hotel Villa Castagnola, alle ore 16:30 e alle ore 20:00.

Per iscrizioni e informazioni:
info@circolodeilibri.ch
079 456 44 87

Novità da leggere

Legàmi

20ottobre
2024

“La simmetria dei desideri” è il titolo di un fortunato e bel romanzo di Eshkol Nevo. Una certa asimmetria, invece, di desideri, sembrerebbe caratterizzare molti dei racconti dello stesso scrittore, appena tradotti da Feltrinelli. “Legàmi” è il titolo, che evoca le intime, complicate e spesso conturbanti connessioni delle trame affettive. Molto spesso la presenza del desiderio (essere amati, amare, essere addirittura felici) coincide con una dissonanza fra desiderio e desiderio, o quantomeno rivela tempistiche diverse fra i protagonisti. E tuttavia i legami affettivi (familiari, di amicizia, sessuali, psicologici, eccetera) sono la nervatura portante, a guardar bene, della società, prima ancora dei grovigli relazionali pubblici della società stessa. È nel cerchio ristretto degli intrecci affettivi privati che covano le trafitture esistenziali, le speranze e le disillusioni di uomini e donne che poi, tutti insieme, fanno la società. Nella seconda di copertina l’editore pone l’accento insistito proprio sulla centralità del desiderio, in questi racconti dello scrittore israeliano, al pari di tutti gli altri libri dell’autore. È un po’ vero ma penso tuttavia che quei racconti contengono tutte le piste relazionali e complesse dei legàmi affettivi, fra le quali il desiderio è una componente ma non necessariamente dominante. Ci sono anche le stanchezze affettive e le asimmetrie sentimentali (appunto), la fatica di sbarcare il lunario familiare, i gorghi consci e inconsci fra genitori e figli, poi la tenerezza, la dolcezza dell’abitudine collaudata negli amori longevi e, per contro, il delicato strazio dei distacchi. Sono racconti abbastanza brevi e fulminanti, quelli di Nevo. Vi accadono fratture e turbamenti, piccoli colpi di scena, minimi tracolli dei destini. Vi si inseguono possibili felicità (sì, appunto, il desiderio), si stemperano delusioni, sfrigolano caratteri. È la danza della vita. Nevo la conduce con linguaggio veloce e preciso, dando alla narrazione ritmo anche visivo (molti gli a capo, le pause grafiche). È una attualità sentimentale in presa diretta, una cronaca quotidiana della confusa geografia degli affetti: fra mariti e mogli, fra genitori e figli, fra amici e amanti, in plurime età e situazioni. La misura del racconto impedisce a Nevo di affondare la sonda psicologica in nature e trame più durature, ovvero nella forma del romanzo che gli conosciamo e abbiamo apprezzato. Qui va più spedito, talvolta si vorrebbe che si fosse soffermato di più, qualche racconto richiederebbe ossigeno in aggiunta per continuare a spiare i vizi e le virtù dei personaggi alle prese con i giochi di carte del destino. Quel che è certo è che Nevo sembra nato apposta per narrare. Lo sfondo della contemporaneità israeliana è proprio, questa volta, soltanto uno sfondo sfocato (peraltro i racconti sono stati pubblicati da Nevo in lingua ebraica l’anno scorso ma prima della tragedia del 7 ottobre e di tutte le sue conseguenze). Stavolta la scenografia narrativa di Nevo è un lungo seguito di molteplici interni familiari o affettivi. I legàmi, appunto.

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Novità da leggere

Il manuale del fosforo e dei fiammiferi

20settembre
2024

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Novità da leggere

Oggi una donna è andata fuori di testa al supermercato

07giugno
2024

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Novità da leggere

Lucy davanti al mare

19aprile
2024

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Novità da leggere

Baumgartner

05aprile
2024

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Blog

Letteratura e vita

02ottobre
2024

La letteratura, la scrittura creativa servono (anche, e non solo) a non disperdere del tutto la vita che passa, il tempo perduto, e a far rivivere in un certo senso ciò che era svanito. Per confermarlo citiamo, da un bel libro fresco fresco, un passaggio eloquente. Il libro è “I titoli di coda di una vita insieme”, appena pubblicato per Einaudi da Diego De Silva. Di quel romanzo riparleremo. Per ora ecco un lampo di dialogo fra una sorella e un fratello scrittore affermato, al quale lei rimprovera di struggersi eccessivamente di pentimento per avere in un momento di debolezza venduto la vecchia, cara casa delle felici vacanze infantili e giovanili in montagna:

• E poi scusami, a che ti serve possedere una casa?-
• Non ho capito-
• Hai perso una casa, e allora? Tu ci campi, di questo. Non si scrive forse per raccontare quello che si è perso?-
Aveva ragione, ovviamente. Uno scrittore non colleziona cimeli. Tiene le cose che ha perduto in una stanza interiore dove nessuno può entrare. É, per così dire, più interessato alla morte, che è un dramma, che alla vecchiaia, che è accanimento della vita. Cosa se ne fa di una cosa che invecchia con lui, che gli sopravviverà e cambierà proprietario?”

Com’è vero. In fondo, a guardar bene, la letteratura non è altro che la trasformazione in scrittura di uno dei bisogni profondi del cuore umano, che è quello di conservare il tempo, di non lasciarselo sfuggire per sempre. E allora l’essere umano, se ne ha il talento, inventa tempo, inventa vite. Racconta storie. Che talvolta sono solo da gustare con piacere puro, per divertimento o emozione, come una musica. Qualche altra volta dentro un romanzo battono anche le domande inesorabili e struggenti della vita, le inquietudini di senso, il desiderio di impegno civile e di tensione morale. Ma sempre storie, sono: tempo passato e ricreato.

Blog

Vite da manuale?

20settembre
2024

Matteo Terzaghi, "Il manuale del fosforo e dei fiammiferi”, Quodlibet

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Blog

Joseph Conrad e il suo naufrago “diverso”

13settembre
2024

Joseph Conrad, “Amy Foster”, Einaudi

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Blog

Un diario divertente e malinconico

07giugno
2024

Hilma Wolitzer, "Oggi una donna è andata fuori di testa al supermercato", Mondadori

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