ANNOTARE I LIBRI ?
2013
Annotare i libri oppure no? Forse sì. Ma allora con la matita, senza calcare, per poter più tardi anche cancellare con la gomma. Guai lasciare agli altri, e ai posteri, un libro segnato indelebilmente dal nostro percorso. Ognuno ha il diritto alla propria verginità di lettore. Suggerisco di mettere dentro ogni libro un cartoncino bianco, da annotare a poco a poco. Ma a sostegno delle annotazioni per la memoria chiamo in causa un testo di circa 700 anni fa (settecento!). E' di Francesco Petrarca, il quale, nel suo"Secretum deum" immagina un colloquio fra lui stesso e Sant'Agostino, vissuto mille anni prima di lui...
"AGOSTINO: Questa maniera di leggere adesso è molto comune; c'è una tale massa di letterati...Ma se tu scrivessi qualche nota nel punto giusto, godresti facilmente dei frutti della lettura.
FRANCESCO: Che genere di note intendi?
AGOSTINO: Ogni volta che leggi un libro e ti imbatti in qualche frase meravigliosa che ti suscita tormento o delizia nell'animo, non limitarti ad aver fiducia nel potere della tua intelligenza, ma costringiti a impararle a memoria e renditele familiari meditandoci sopra...E quando trovi qualche passo che ti può sembrare utile, tracciagli accanto un segno deciso che ti possa servire da promemoria, altrimenti potrebbe sfuggirti".
Illustrazione: Ambrosius Benson, Maddalena che legge, 1540
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