Circolo dei Libri

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ZIVAGO E' VIVO

13gennaio
2015

Riletto « Il dottor Zivago » (1957-58) di Boris Pasternak. Il romanzo è ben altra cosa rispetto al film che spopolò negli anni '60. Intanto, la sua storia è drammaticamente rivelatrice della nevrosi censoria e persecutoria della dittatura sovietica. Il manoscritto russo fu trafugato in Italia e lì tradotto con gran rumore dall'editore Giangiacomo Feltrinelli il quale, seppure di sinistra, resistette alle pressioni del Partito Comunista Italiano a nome dei sovietici perchè il libro non venisse pubblicato (da quella vicenda non uscirono bene alcuni intellettuali di grande spicco). Le autorità sovietiche impedirono poi allo scrittore di andare a ritirare il premio Nobel che nel 1958 gli era stato attribuito proprio per il « Dottor Zivago » e anzi lo obbligarono a rifiutarlo. Isolato nella sua dacia, umiliato, osteggiato fino al disprezzo dal regime, Pasternak morirà tre anni dopo. Nel « Dottor Zivago » non c'era nulla di ostentamamente antisovietico ( a parte forse l'implicita condanna del fondamentalismo e del bigottismo idelogici) e mal si capisce l'occhiuta persecuzione operata contro lo scrittore. Forse a disturbare i censori fu il fatto che Pasternak aveva collocato, sullo sfondo degli anni tragici della rivoluzione russa, una storia di sentimenti privati, di interiorità, di sensibiltà personale. La rivoluzione non veniva nè esaltata nè condannata ma semplicemente raccontata come una bufera storica dentro la quale si sviluppava una profonda, viva, dolorosa storia d'amore. « Il dottor Zivago » è una specie di passaggio novecentesco della grande tradizione russa del romanzo- fiume dell'800 e ribadisce l'impasto tolstoiano fra lo sfondo civile della storia e i fili individuali scanditi dalla drammaticità inesorabile dei sentimenti. Zivago è un medico-poeta scaraventato dal terremoto della Rivoluzione lontano da Mosca, su verso gli Urali, nella vastissima campagna montuosa di grandi praterie estive e di bianchi geli invernali. Sposato con la dolce Tonia, amica d'infanzia, ritrova Lara, il grande amore incompiuto della sua vita : e le vicende tragiche li fanno riabbracciare per poi perdersi, ritrovarsi, perdersi"…La storia è densa, minuziosa, aggrovigliata : non di facilissima lettura ma di grande fascino interiore.