2015
A Bellinzona e a Lugano abbiamo lavorato, con i nostri Circoli di lettura, sul romanzo di Julian Barnes "Il senso di una fine". Ne sono usciti confronti, riflessioni, ipotesi e dibattiti molto accesi e anche interessanti. Il romanzo ha destato apprezzamento, fascino, irritazione, incomprensione, dubbio, piacere...Il finale ha spiazzato un po' tutti: poco plausibile? Esagerato? Appiccicato per fare effetto? Oppure l'autore, per confermare l'ipotesi di tutto il romanzo(storia e memoria sono labili e fallibili, la realtà può essere ricordata com molte narrazioni diverse, il tempo non lo si ricostruisce per intero e con esattezza quando lo si ricorda...) ha voluto seminare piste diverse lasciate alla nostra soggettività? Fatto sta che abbiamo squadernato almeno quattro ipotesi circa la vera paternità (e la vera maternità) del ragazzo nato disabile: figlio di Adrian? di Tony? del padre di Veronica? Di Veronica? Della mamma di Veronica? La lettrice Rosa, con humor, in "Commenti" si diverte...
Una cosa è certa: il romanzo, nonostante in parecchi si chiedano quale sia il senso di questo "Senso di una fine", fa discutere, eccome. E poi, suvvia, Julian Barnes sa scrivere, eccome.
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