Elisabeth von Arnim come Heidi
2015
Elisabeth von Arnim, bravissima scrittrice inglese (1866-1941) ha vissuto nella sua errabonda esistenza anche in Svizzera, sulle montagne vallesane, dove ha costruito addirittura una specie di châlet-castello. A quell'esperienza si lega il suo romanzo "Uno châlet tutto per me", uscito in italiano già tre anni fa e che qui segnaliamo perché è imperdibile, gustoso per humor e finezza, E' l'ennesima prova dl talento di questa eclettica, inquieta e intelligentissima protagonista della vita culturale, letteraria ( e mondana) a cavallo di due secoli, fra Pomerania, Inghilterra, Svizzera e Stati Uniti (fu una giramondo, al seguito di avventure coniugali e sentimentali). Autrice di oltre dieci romanzi, tradotti in Italia da Bollati Boringhieri (nei nostri Circoli di lettura abbiamo lavorato su "Una donna indipendente") la von Arnim possiede uno stile originale tutto suo, tra graffio ironico e amarezza esistenziale, con un fondo di femminismo avanti lettera e una buona dose di coraggioso anticonformismo.
Questa volta siamo dunque in Svizzera, tutta la storia si svolge nel minuscolo territorio di uno châlet di alta montagna, con un esiguo pezzo di prato alpino che si affaccia sullo strapiombo di una vallata. In quel luogo-non luogo, appartato e isolato nell'aria pura e lontano dalle macerie della Prima guerra appena terminata, la protagonista si lecca ferite esistenziali e riscopre, nella solitudine (che sarà sorpresa da arrivi impensati), la scintilla buona della bellezza del vivere. Delizioso, umoristico, strano; ma anche profondo a modo suo. Una chicca:
"La vita, ci dicono, si è sviluppata per gradi dal protozoo al filosofo, e questo sviluppo, ci assicurano, è senza dubbio un progresso. Purtroppo tutto questo ce lo assicura il filosofo, non il protozoo".
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