2016
25 anni fa motiva Vasco Pratolini (nella foto). Nato nel 1913, toscano di Firenze, fu uno dei più importanti narratori italiani del '900.
Uno dei suoi romanzi più belli è "Cronaca familiare" (oggi in BUR Rizzoli): "Quando la mamma morì tu avevi venticinque giorni, eri ormai lontano da lei, sul colle. I contadini che ti custodivano ti davano il latte di una mucca pezzata; ne ebbi anch'io una volta che venimmo a trovarti con la nonna. Eri un bambino bello grasso, biondo, con due grandi occhi celesti. - Il ritratto della salute - diceva la nonna alle inquiline, si asciugava gli occhi eternamente umidi di pianto". Comincia così la storia di un ragazzino di cinque o sei anni che ricorda le visite, assieme alla nonna, al fratellino più piccolo, per mettere al mondo il quale la mamma era morta. Il neonato è stato messo a balia presso dei contadini nella campagna appena fuori Firenze. In seguito sarà di fatto adottato dal fattore di un nobile possidente terriero e il romanzo narra di questi contatti fugaci fra il fratello maggiore rimasto a casa e il fratellino incamminato verso un altro destino. Siamo verso l'anno 1920. I due diventeranno adulti, si perderanno, si ritroveranno, fra memoria, nostalgia, rimpianti.
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