Circolo dei Libri

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15ottobre
2016

Bob Dylan premio Nobel per la letteratura: un tormentone, ormai. Ci sono scrittori e critici che storcono il naso e dicono "la letteratura è un'altra cosa". Altri dicono il contrario. Il romanziere Richard Ford, esagerando anche lui, dichiara per esempio di non essere assolutamente scandalizzato e che gli scrittori perplessi sono soltanto invidiosi. Segue dibattito, come al solito. Se però un cantautore bravo può ambire al Nobel, qui si lancia la candidatura di Paolo Conte (nella foto). Forse che i versi seguenti non sono poesia?

...un valzer di vento e di paglia
la morte contadina
che risale le risaie
e fa il verso delle rane
e puntuale
arriva sulle aie bianche
come le falciatrici a cottimo...


Nella canzone "Diavolo rosso" Conte evoca la figura di Giovanni Gerbi (1885-1955), un mitico ciclista astigiano, che correva sulle strade di polvere e lambiva le aie di un atavico mondo rurale.
Si tratta di poesia? Di certo i versi hanno una melodia interna che non avrebbe bisogno di accompagnamento musicale. Basti vedere il gioco di assonanze e consonanze, il suono delle vocali 'a-e' che apre vasti scenari di campagna. Nella distesa delle 'a' si insinua l'asprezza delle 's': ...che risale le risaie e fa il verso delle rane e puntuale arriva sulle aie bianche... Fino alla durezza delle 't' dell'ultimo verso, nel quale le falciatrici a cottimo sono trasfigurate e diventano quasi una manifestazione ferocemente moderna della Signora con la falce...

Ecco il testo completo:

«Quelle bambine bionde
con quegli anellini alle orecchie
Tutte spose che partoriranno
uomini grossi come alberi
che quando cercherai di convincerli
allora lo vedi che sono proprio di legno.

Diavolo rosso
dimentica la strada
vieni qui con noi
a bere un'aranciata,
contro luce tutto il tempo
se ne va"…

Guarda le notti più alte
di questo nord-ovest bardato di stelle
e le piste dei carri gelate
come gli sguardi dei francesi.
Un valzer di vento e di paglia
la morte contadina che risale le risaie,
fa il verso delle rane
e puntuale
arriva sulle aie bianche
come le falciatrici a cottimo.

Voci dal sole e altre voci
da questa campagna, altri abissi di luce
e di terra e di anima
niente più che il cavallo e il chinino.
E voci e bisbigli d'albergo:
amanti di pianura
regine di corriere e paracarri
la loro, la loro discrezione antica
è acqua e miele.

Diavolo rosso
dimentica la strada
vieni qui con noi
a bere un'aranciata
contro luce tutto il tempo
se ne va...

Girano le lucciole
nei cerchi della notte,
questo buio sa di fieno e di lontano
e la canzone forse sa di ratafià.»

La ascoltiamo?