Circolo dei Libri

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26novembre
2016

E' morto William Trevor, importante scrittore britannico. Aveva 88 anni, era nato nel 1928. Irlandese, viveva da molti anni in Inghilterra ma appartiene di fatto, per affinità stilistica e tematica, alla bella schiera di narratori irlandesi che hanno il dono di raccontare storie con un valore aggiunto di colori d'umanità, di introspezione psicologica minuta. I suoi libri tradotti in italiano (editore Guanda):

"Gli scapoli delle colline", "Regole d'amore", "Uomini d'Irlanda", "Morte d'estate", "Giochi da ragazzi", "La storia di Lucy Gault", "Il viaggio di Felicia", "L'amore, un'estate". L'ultimo, appena, uscito: "Peccati di famiglia". Una piccola nota, qui di seguito, per uno dei suoi romanzi: "L'amore, un'estate"...

"L'amore, un'estate" (Guanda). Siamo nella campagna irlandese. La storia è intensa ma gli eventi che segnano gli animi non hanno nulla di clamoroso, di drammatico, accadono in sordina. Ellie, giovane donna sposata un po' per accomodamento a un agricoltore, conosce la tentazione di un amore altro, vero. Niente Karenina, qui, niente Bovary. La fuga d'adulterio è desiderio, rischio, pensiero, abbozzo. "L'uomo che viene da fuori", Florian, è un fotografo. Un colpo di vento fresco, tentatore. I due si accostano, si frequentano, solcano le stradine di terra con le ruote delle loro biciclette, si innamorano in modo asimmetrico. Li spia, da una vetrina, lo sguardo attento, indagatore, di una donna che vede, capisce. Florian pensa a una avventura, bella e gentile. Ellie intuisce l'ipotesi di una rivoluzione della propria vita. Fuga d'amore, allora, o quieto ritorno alla cadenza quotidiana senza sussulti? Scrittura piana, avvolgente, come il fruscio quieto delle ruote delle biciclette sulle strada di campagna