Circolo dei Libri

Per condividere con altri il gusto della lettura, che per principio è individuale ma poi può anche farsi compagnia.

01dicembre
2016

Stiamo leggendo, insieme, "la montagna incantata di Thomas Mann" (nella foto).Abbiamo scelto l'edizione Corbaccio, con la traduzione classica e bella di Ervino Pocar del 1965 (altre, precedenti, risalgono al 1932 e al 1945) invece di quella più recente (del 2010) di Renata Colorni uscita nei Meridiani Mondadori.

L'edizione dei Meridiani, curata da Luca Crescenzi, è accurata, sontuosa. Renata Colorni è traduttrice di qualità e studiosa profonda. La sua edizione è filologicamente attenta, fino a cambiare il titolo taliano "storicizzato" da anni: invece che "La montagna incantata", "La montagna magica", dall'originale " Der Zauberberg". Ma qui si aggiunge che si sarebbe potuto benissimo - e sarebbe stato meglio - lasciare il titolo classico, entrato nella memoria collettiva degli italofoni che amano Mann: incantata o magica (da "Zauber") la sfumatura è davvero minima: per noi che parliamo, pensiamo e leggiamo in italiano la montagna manniana sarà sempre incantata. Ma soprattutto l'edizione dei Meridiani è farcita in modo possente (ma per un lettore normale anche asfissiante) di note: lunghe e di natura letteraria, filologica, psicanalitica, storica, comparativa, simbolista e altro ancora. Una edizione adatta agli studiosi, a chi voglia sezionare il romanzo per un approccio di analisi approfondite, su più piani. Quasi una lettura accademica, per una tesi, per una ricerca. Ma per il lettore che voglia farsi afferrare e trascinare - nell'avventura appassionata della lettura - sulla "montagna" alta e difficile (sontuosa, ma difficile) del romanzo "La montagna incantata", si raccomanda l'edizione edita da Corbaccio.

Siamo lettori medi. Come la maggioranza assoluta dei lettori che amano i romanzi. E quell'aggettivo, "medi", suoni qui come una qualità e non già come un limite. Il lettore medio come lo si intende in questa accezione è colui che ama i romanzi (e la poesia, e tante altre cose, ma qui stiamo sulla narrativa) con un approccio attento, positivo, spesso appassionato, febbrile, crescendo a poco a poco in una maturazione più raffinata dei propri gusti, anche allenandosi per prove più complesse, ma sempre conservando la condizione del piacere della lettura (che non esclude il lavoro del pensiero, in un misto di intelligenza e cuore), senza obbligo di scienza e di ricerca. Dopodiché, agli studiosi di alto livello e alla critica approfondita, strutturale, complessiva, va tutto il nostro rispetto.