Chi si rivede: Rocco Schiavone
2017
"Quando un solo cane si mette ad abbaiare a un'ombra, diecimila cani ne fanno una realtà" (Cioran).
Questa frase è stata scelta quale introduzione da Antonio Manzini per il suo nuovo romanzo "Pulvis et umbra" (un titolo in latino, "polvere e ombra": bello), in cui ricompare il vicequestore Rocco Schiavone, romano spedito a fare il poliziotto nel freddo della Valle D'Aosta per una specie di punizione e lassù indagatore su delitti e soprattutto su storie e tormenti umani (uno poi, di tormento intimo, ne ha lui, doloroso nella memoria...). Schiavone è aspro di carattere, quasi rognoso, ma uomo vero. Dispiace ma piace, insomma. In questo ultimo romanzo ha a che fare con un doppio enigma da indagare, in valle d'Aosta e a Roma. E c'è ombra, e c'è polvere, metaforicamente... Ma per apprezzare e gustare la serie conviene al lettore cominciare dall'inizio:
"Pista nera", "La costola di Adamo", "Era di maggio", "Cinque indagini romane per Rocco Schiavone" e "7-7-2007".Tutti editi da Sellerio
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