Appunti cecoviani
2023
"Occupazioni inutili e conversazioni sempre uguali si portano via la parte migliore del tempo, le forze migliori, e alla fine rimane una via mutila, senz'ali, una nullità dalla quale non si può fuggire, evadere, come se si fosse in un manicomio o in una squadra di condannati ai lavori forzati"
Anton Cechov (1860-1904)
Il grande scrittore russo sapeva bene quanto tempo enorme e prezioso viene speso da futilità e convenevoli e piccole occupazioni o illusorie o fastidiose. E così si butta via la vita. Ma poi Cechov aveva il dono grande di osservare, con curiosità vivida, con realismo amaro ma anche con tenera e talvolta divertita compassione, quel brulichio vano, quell'affannarsi di esistenze nel brusio di parole quasi sempre inutili. E ne ricavava racconti formidabili e pièces teatrali che dalla scontata routine della quotidianità traeva (come un mago fa cavando colombe bianche da un cilindro) splendide narrazioni che da oltre un secolo appassionano i lettori del mondo. Miracolo della letteratura: dare luce e forza nuove alla realtà, per minuscola e persino meschina che essa talvolta possa essere. Cechov scrisse anche questa frase, che dice tutto:
"Superare quel che di meschino e illusorio impedisce di essere liberi e felici, ecco lo scopo e il senso della nostra vita."
Quale che sia poi la felicità nella libertà, resta tutto da scoprire. Cominciamo almeno a desiderarla.
- Post successivo
I tormenti artistici del giovane Kröger
Tonio Kröger
Thomas Mann - Post precedente
Forza e acerbità di amori giovanili
Un anno di scuola
Giani Stuparich