Circolo dei Libri

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11ottobre
2019

I premi Nobel per la letteratura del 2018 e del 2019 sono stati assegnati allal scrittrice polacca Olga Tokarczuk, 57 anni, per il 2018, e allo scrittore austriaco Peter Handke, 76 anni, per quest'anno (nella foto, i due laureati). L'anno scorso il premio non fu assegnato perché c'era maretta in giuria a seguito di una vicenda di molestie: una storia poco edificante. Olga Tokarczuk non la conosciamo, è molto amata nella sua patria e tradotta in tutto il mondo. Anche in italiano sono stati tradotti parecchi suoi romanzi, con poca eco mediatica: il più famoso è "I vagabondi" (Bompiani). Leggeremo: un premio Nobel bisogna almeno assaggiarlo. Peter Handke è molto più noto. E discusso. C'è chi lo ama molto e chi meno. Al punto che nella mia edizione italiana del 1982 di uno dei suoi romanzi più noti, "La donna mancina" (Garzanti), nella postfazione Annamaria Carpi ha il coraggio (che oggi forse un editore non accetterebbe) di affermare, con onestà:

"Nella polemica su Handke io non sono fra i violenti: sono perplessa e potrei, a seconda dell'umore, dare ragione agli handkiani o agli anti-handkiani, o dire di Handke semplicemente: mi dispiace, ma mi piace. Come accade con certi temi musicali fragili ma ben trovati che suggestionano fintanto che si ascoltano ma appena cessano si dimenticano; o all'inverso: mentre si ascoltano irritano ma a ripensarci ne viene nostalgia. In qualche modo, si vede, chiamano in gioco l'ineffabile e hanno buon gioco. Quell'ineffabile che appare ora soltanto un'emozione, ora l'unica verità".

Poi va avanti. Noi rileggeremo in parte e leggeremo un poco Peter Hndke; e vedremo.