Il graffio di Sciascia
2021
100 anni fa (l'8 gennaio del 1921) nasceva Leonardo Sciascia: scrittore, uomo di pensiero critico e libero. Da "Nero su nero" (Einaudi), un suo "diario":
"Rifletto su me stesso: e che sono sempre, facendo letteratura o parlandone, un maestro di scuola. Non riesco, cioè, ad amare tutta la letteratura; e anzi molta ne respingo, ne ignoro, ne voglio ignorare. Picasso diceva: "˜sono come gli ubriaconi, che amano qualsiasi vino: la pittura mi piace tutta'. E così è: a un vero pittore dovrebbe piacere tutta la pittura, a un vero letterato tutta la letteratura. Non sono dunque (ma lo sapevo già) un vero letterato".
Sciascia sa bene che questo è un paradosso, sa quanto non sia vero che a un vero pittore debba piacere tutta la pittura (nemmeno Picasso poteva esserne convinto) e a un vero letterato tutta la letteratura. Difendere tutti i libri soltanto perché sono libri è una specie di ideologismo intellettuale, che cozza contro la libertà di amare intensamente dei libri, di detestarne altri, di restare indifferenti su altri ancora. Del resto Sciascia in un altro suo appunto graffia:
"Non amo frequentare i salotti e i caffè letterari: le riunioni di persone intelligenti mi pare producano, non so perché, astrale cretineria. Pertanto preferisco il Circolo del mio paese".
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