Amare i libri a scuola
2023
La letteratura a scuola. Come potrebbe essere, come spesso purtroppo è. Scrive Tzvetan Todorov (1939- 2017) in "La letteratura in pericolo" , Garzanti, 2008:
"...Gli studi letterari scolastici hanno lo scopo principale di farci conoscere gli strumenti di cui si servono. Leggere poemi e romanzi non porta a riflettere sulla condizione umana, l'individuo e la società, l'amore e l'odio, la gioia e la disperazione, ma su nozioni critiche, tradizionali o moderne. A scuola non si apprende che cosa dicono le opere, ma che cosa dicono i critici".
Todorov si riferiva alla scuola francese ma esiste un po' ovunque il problema dei metodi tecnici, strutturali, analitici che, insegnando letteratura nelle scuole (scuola media, licei) molti docenti usano in modo sovrabbondante rispetto alla percezione complessiva dell'opera, una perfezione che possa raggiungere la mente, l'intelligenza, il cuore degli alunni. La vivisezione tecnica, stilistica di un'opera letteraria va bene per la critica pura, per il lavoro accademico in università. La scuola chiede invece anche e soprattutto l'educazione all'innamoramento letterario, alla scoperta della vita dentro i libri, pur insegnando un poco anche l'approccio critico ma in modo non ossessivo. (mf)
Nell'immagine: Albert Anker, “L’esame scolastico”, 1862
- Post successivo
Appunti da un treno in corsa
- Post precedente
Un padre, un figlio, un’isola
L’isola
Giani Stuparich