Un Coniglio rivisitato
2020
Nel 1960 usciva negli USA "Corri, coniglio" di John Updike (1932-2009, nella foto). Un grande romanzo. "Coniglio" è il soprannome del personaggio Angstrom, alto, dinoccolato, amante del basket e delle sigarette, vagabondo per le strade d'America e in quelle del cuore. L'anno dopo, Mondadori lo traduceva in italiano. Così l'inizio:
"Ragazzi giuocano a pallacanestro intorno a un palo del telefono sul quale è inchiodata la tavoletta della reticella"
4 anni fa Einaudi ha ripubblicato il romanzo e l'inizio suona così:
*Ragazzi giocano a basket intorno a un palo del telefono a cui è imbullonato il tabellone del canestro"
La traduzione del 1961, di Bruno Oddera (oggi scomparso) è stata "rivisitata" (così dice l'editore) della figlia Federica Oddera. Di fatto la figlia, senza nulla togliere al poderoso lavoro del padre, ha rinfrescato con affetto e competenza la traduzione, che appariva qua e là datata. Basta confrontare, nelle poche righe iniziali, "la reticella" del 1961 con il "canestro" del 2016 per capire come sia vero che se i romanzi restano per sempre immutati, le traduzioni invecchiano e chiedono ogni tanto di essere ringiovanite. Se "Corri, coniglio " piacerà, si potranno gustare gli altri che siano seguiti: "Il ritorno di Coniglio", "Sei ricco, Coniglio" e "Riposa, Coniglio", uniti anche nella "Tetralogia di Coniglio" (Einaudi)
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