Circolo dei Libri

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26marzo
2021

L'Ora Nona

Einaudi

Una Brooklyn brulicante di gente a inizio Novecento, nel melting pot di immigrazione fresca, uno sguardo irlandese e cattolico, una storia di grazia, vocazione, sentimenti amorosi, drammi interiori. La scrive Alice McDermott, di cui abbiamo apprezzato in passato parecchi romanzi (e su "Il nostro caro Billy", molto bello, abbiamo lavorato). Non è un romanzo sulle suore cattoliche, questo, ma certo dentro di esso ronzano molte suore e suorine piene di fervore e carità, infaticabili. Alcune di queste suore, nella tenacia e nel candore della loro fede, risultano figure di fresca bellezza, testimoni di grande forza. Poi "lo spirito soffia dove vuole", la vocazione religiosa può fiorire ma anche sfiorire, il groviglio dei sentimenti, delle pulsioni, dei legami familiari e affettivi costituisce il percorso complesso, intenso e sofferto di ogni vita. Il nucleo della storia parte da una giovane coppia di immigrati irlandesi, in cui subito viene a mancare, in modo drammatico, l'uomo, che sarebbe dovuto diventare il padre della creatura di cui la sua compagna era incinta. E così Annie resta sola con il suo figlio in pancia e senza denaro e lavoro. E' qui che interviene la fervorosa rete delle suorine di carità, che alternano preghiere claustrali a continue scorribande nella affollata e povera realtà urbana di Brooklyn a soccorrere malati e sventurati. Annie viene accolta in convento, lavorerà nella lavanderia e stireria, metterà al mondo la piccola Sally e anche la bambina crescerà fra lenzuola, vapori di bucato, odore di sapone e chiacchiere di suore. Sembrerebbe che Sally, la quale fra le suorine alacri si trova benissimo, senta il soffio di una vocazione. E lo prende sul serio. Ma Sally prende sul serio anche la realtà che le accade intorno. Il romanzo segue la vita di Annie e Sally (che diventa grande) e ci racconta la loro storia sentimentale e affettiva, i loro incontri, la drammaticità della loro esperienza. Fino ad esiti complessi. La forza di questo romanzo sta in una grazia narrativa tutta intessuta attorno a un realismo di piccole cose, povera gente, bisogni primari, urgenze di vita quotidiana e al tempo stesso spalancata su due versanti: da una parte la carità vera, concreta, toccabile con mano, delle piccole suore di carità (il romanzo è anche, senza nasconderlo, un cantico intenerito alla bellezza delle vocazioni religiose vere, c'è in Alice McDermott come una profonda nostalgia per una fede che forse lei ha perduto, chissà); dall'altra parte (tutta intessuta con la prima) sta il cammino di vita di Annie e Sally e di alcune persone da esse incontrate e la cui esistenza si intreccia con la loro. Grazia e fede, libertà, responsabilità, senso di colpa, tutto si mescola in una narrazione dove riluce la bellezza del bene e al tempo stesso non si nasconde la drammaticità del vivere e il costo della libertà, il travaglio delle scelte. L'Ora Nona, titolo del romanzo, è una delle ore fisse delle preghiere quotidiane di monaci e monache ("ora et labora", prega e lavora, è il motto di San Benedetto, fondatore del monachesimo conventuale) e definisce la preghiera delle tre del pomeriggio, che è anche, per i cristiani, l'ora della sofferenza e della morte. Tanto per capire che nel romanzo c'è tutto, dalla freschezza alla tristezza.