Applausi a scena vuota
David Grossman
Mondadori
David Grossman stupisce e cambia passo, come più volte ha fatto negli anni. Qui mette in scena, sulla vera scena di un caffè-teatro, il monologo stralunato e stravagante di un attore comico intriso d'amarezza, di un umorista ferito dalla vita che nella sua recita fa i conti con la sua infanzia e il suo passato e ha convocato fra il pubblico un lontano amico infantile: per metterlo in crisi? Per rispecchiarsi in lui? Si possono riassumere la drammaticità e le nervature sensibili di una vita anche in una tesa recitazione ossessiva, in un monologo scoppiettante e accorato. C'è molta comicità e c'è molta tristezza in questo nuovo romanzo di uno dei maggiori scrittori viventi del mondo, uno dei tre nomi della illustre triade di narratori israeliani contemporanei (Grossman, Oz e Yehoshua). La versatilità stilistica e tematica di Grossman lo confermano il più poliedrico dei tre, un inquieto mago della scrittura. La vera comicità non è mai allegra, la vera allegria non è mai dimenticanza della memoria, sembra suggerirci Grossman in questo strano, bel romanzo.
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