Carlo Cassola
Mondadori, Rizzoli
"Fausto e Anna" è uno dei più bei romanzi fra i molti di Carlo Cassola, che è scrittore vero, ingiustamente un po' dimenticato e, in vita, molto letto ma anche disprezzato da una critica avanguardista che più tardi svanì come una bolla. Io Cassola lo apprezzai moltissimo (a parte i suoi ultimi romanzi, meno validi). "Fausto e Anna" è la storia di un primo amore, intensamente vissuto ma anche trafitto dai fatti, dalla vita e mai del tutto compiuto. Si svolge a Volterra e nelle colline della Maremma toscana (scena costante della narrativa di Cassola). Due ragazzi si innamorano, si perdono, si ritrovano, scoprono la profonda permanenza di quella iniziazione sentimentale ma anche la frattura dolorosa di una condizione, quella del "troppo tardi", prediletta da Cassola. La prosa è diretta, quasi didascalica, sobriamente attenta ai dettagli e alle atmosfere di un realismo quieto e intessuto di dialoghi "popolari", quasi dimessi, in una semplicità voluta. Nella prima parte ci sono i turbamenti e le trafitture umorali dell'età giovane nel tempo intenso e breve delle vacanze estive. Anna, ragazza di provincia, è mite, semplice. Fausto, romano in vacanza a Volterra, è innamorato ma con la timidezza orgogliosa e le giovanili ambizioni arruffate e intellettuali. E sciupa l'incanto per goffaggine e confusione. Poi, più avanti, quando è tardi, il vissuto e la memoria tornano a incrociarsi ma il tempo perduto non si riavvolge mai del tutto. Ci sono anche pagine realistiche e smitizzanti di vita partigiana, scritte in anni in cui non era facile uscir di retorica (e Cassola lo fece). Fui personalmente così preso da quel romanzo al punto di andare fino a Volterra per conoscere e respirare i suoi luoghi, ritrovandovi davvero le atmosfere amate sulla carta (il viale alberato del trepidante passeggio, il bosco del parco del primo bacio, la luce sui tetti e sulle case color ocra in cima alla scabra collina)... La meritevole edizione BUR ha una bella introduzione (da leggere dopo) del grande poeta toscano Mario Luzi.
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