Circolo dei Libri

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07giugno
2024

Hilma Wolitzer

Mondadori

Allegra e malinconica, ilare e drammatica, divertita e tormentata, sottile e profonda: eccola qui, Hilma Wolitzer, scoperta o riscoperta editoriale in lingua italiana (c’erano stati anni fa due romanzi tradotti, almeno uno è ancora in commercio) di una scrittrice statunitense feconda e longeva, tenera e impertinente. Oggi lei ha 94 anni. Ciò che stupisce, nella raccolta di racconti (ma con un filo continuativo da romanzo) pubblicata pochi mesi fa da Mondadori in italiano, è che il primo racconto è del 1966 (un’epoca storica fa, quasi) e l’ultimo è del 2020 (contemporaneo, in piena epidemia di COVID). La prefazione entusiasta e solidale di questo libro è di Elizabeth Strout, grande signora del romanzo americano. Si diceva della ambivalenza cangiante degli umori e delle esperienze narrate di questa scrittrice che intreccia ironia e tristezza: già il titolo della raccolta (”Oggi una donna è andata fuori di testa al supermercato”, esattamente tradotto dall’inglese, “Today a Women Went Mad in the Supermarket”) sembra umoristico ma sintetizza il momento poco allegro di uno smarrimento depressivo. Quasi tutti i racconti sono legati tra loro come un romanzo a periodi, un viaggio diaristico dentro gli anni, da quelli freschi a quelli della vecchiaia (le vicende di una coppia e dei loro figli). Fanno eccezione un paio di racconti con altri personaggi, dove c’è un cambio di identità ma non di stile e originalità. La prima persona narrante del filo continuativo è una donna che si racconta dentro il cerchio della propria intimità, dei propri affetti privati, delle proprie letizie e inquietudini. Formidabile (e raccomandabile a noi lettori maschi) il racconto della nascita del primo bambino, con tutta la cronaca di prima, durante e dopo il parto e tutte le implicazioni di attesa eccitata, paure, ironia psicosociale, con leggerezza e profondità, a conferma della sapiente doppia velocità umorale dell’autrice. Poi c’è l’amore sentimentale, c’è il rapporto con il suo uomo e padre dei suoi figli, la vita domestica, le serenità e le depressioni, l’insonnia e lo scontento, gli anni che passano, i vecchi genitori infragiliti e poi la stessa coppia protagonista che a sua volta invecchia e si ritrova negli anni ultimi e faticosi della vita. Qui ci sta una citazione. Siamo appunto al momento in cui la coppia coniugale è ormai molto anziana, con i figli adulti e fuori casa e loro stessi già genitori, e lei ogni mattino aprendo gli occhi verifica che il marito che le dorme accanto sia ancora vivo….: “Ogni volta che lo vedevo respirare e che l’aria del mattino era in agguato dietro le tende pronta a invadere la stanza, provavo un moto irragionevole di felicità. Un altro giorno! E poi un atro, un altro e un altro ancora. Colazione, vitamine, bollette, discussione, pillole per la pressione, pranzo, medico, integratore per il colesterolo, il telefono, cena, tv, pillole per dormire, sonno, sveglia, sembrava che potesse andare avanti in eterno in quel modo squisitamente e splendidamente noioso. Ma non era così, ovviamente, come tutti sappiamo”. Vedete che c’è dentro tutto? La divertita caricatura della fragilità senile e il rintocco drammatico del fatale declino dietro l’angolo. Wolitzer non si ferma qui e aggiunge una frecciata ironica e malinconica: “C’era uno schema con le varie pillole e ricostituenti attaccato al frigorifero con un magnete, dove una volta mettevamo i disegni dei bambini e poi dei nipoti”. Una frase, ed è tutta una vita.