Martin Suter
Sellerio
Ricordando "Il talento del cuoco", uno dei romanzi di Martin Suter, diciamo subito che in questo suo ultimo libro, “Melody”, c’è invece il talento della cuoca. La quale non è la Melody del titolo (no, Melody è la grande assente - ma presente intensamente - di tutto il libro) ma Mariella, cuoca zurighese di origine italiana che, assunta nella dimora sontuosa del ricchissimo, vecchio e malato Doktor Peter Stotz, gli prepara da anni le raffinate prelibatezze della cucina italiana. Questo signor Stotz è stato un ricamatore di potere nella Svizzera della politica, del denaro, degli affari. Colonnello dell’esercito elvetico, influente membro del parlamento svizzero, ha fatto parte di decine di consigli di amministrazione, da quelli commerciali, industriali e finanziari a quello prestigioso dell’Opera di Zurigo. Pieno di soldi, ha influenzato le grandi scelte dei poteri manifesti o occulti, da abile tessitore dietro le quinte. Ora, anziano e malato (dice di avere davanti a sé appena un anno di vita), nella sua bella e grande villa sulla collina dei ricchi zurighesi, circondato da domestici fidati, ha appena assunto un giovane giurista, Tom Elmer, brillantemente laureato ma ancora senza lavoro. Gli ha affidato la fatica di riordinare il suo immenso archivio privato, pieno di documenti pubblici e intimi, per confezionare un ritratto bello e gradevole da consegnare ai posteri. Tom Elmer, che per contratto deve abitare anche lui nella grande villa, viene costantemente invitato ai gustosi pranzi e cene di Stotz, il quale parla e parla, soprattutto davanti al camino, nelle lunghe soste per degustare preziosi cognac d’annata. E racconta, quasi a puntate, tutta la sua vita. Aggiungiamo che, oltre a mangiar bene, in quella casa si beve anche bene e soprattutto si beve molto: vini rossi pregiatissimi, champagne millésimé, cognac più vecchi del loro proprietario. Lungo il filo di tutta la narrazione spezzettata della vita del vecchio Stotz primeggia l’aura misteriosa e affascinante di Mélody, una giovane donna che deve essere stata molto bella a giudicare dai numerosi ritratti e dalle numerose fotografie appesi qua e là sulle pareti delle stanze della villa, quasi come sacre icone. Melody è stata il grande amore di Stotz. Ma non c’è. Dove sarà mai? Qui sta il mistero del romanzo, che mi guardo bene dallo svelare perché uno dei meriti di Martin Suter (da cui il suo successo editoriale internazionale) è proprio quello della tensione del “plot”, ovvero della forza di mistero e suspense delle sue sue storie. Forse persino troppo, giacché dopo una prima parte di raffinata ambientazione e di ironici tratteggi di persone, il finale si concede in modo un po’ convulso al gomitolo ingarbugliato di una trama da “giallo” senza pause. L’atmosfera della villa e l’abitudine al potere del vecchio Stotz sono i fattori più avvincenti del romanzo, assieme ai profumi della cucina di Mariella e agli effluvi dei vini. Altri due punti a favore del libro: la critica sottile alla casta dei poteri forti elvetici, in una Zurigo di banche, ville, ristoranti celebri, colonnelli, politici, affari, denaro, egoismi. Un altro aspetto è curioso e appare come un ammiccamento dello scrittore: nelle narrazioni del vecchio Stotz, ovvero nella sua versione della verità, non si riesce a capire dove finisca la realtà e dove inizi la finzione. Ma quando si raccontano storie, suggerisce a questo proposito un personaggio del romanzo, il confine fra finzione e realtà è sempre labile, ineffabile, sfuggente. Tale e quale la letteratura… La scena del romanzo è Zurigo, ma con puntate qua e là, a Singapore, persino ad Ascona, sul Monte Athos e soprattutto sulle isole greche. Un po’ troppo guida turistica? Forse. Ma Martin Suter possiede certamente l’ottimo artigianato del mestiere di narratore: con qualche limite di cui s’è detto, il suo romanzo si beve con gusto, così come con gusto bevono ogni giorno i personaggi della storia nella sontuosa villa sulla collina della ricca borghesia zurighese.
- Post precedente
Un’indicibile tenerezza
Giorgio Montefoschi
La nave di Teseo