I Primo Levi
Einaudi
100 anni fa nasceva Primo Levi (1919-1987). Al di là del suo più celebre romanzo di grandissima forza testimoniale, "Se questo è un uomo", o anche "La tregua" o altri che evocano la tragedia sperimentata di Auschwitze dell'Olocausto, consigliamo qui il più "romanzesco" e avventuroso dei suoi libri: "Se non ora, quando?". E' la narrazione avvincente dell'epopea di un arruffato, tenace gruppo di partigiani ebrei russi che sul finire della Guerra si danno alla macchia, si uniscono a resti di brigate partigiane e vivono una lunga odissea , un viaggio di battaglia e nascondimentoche li condurrà, dopo mesi e mesi, dalla Russia e attraverso Polonia e Germania, fino a Milano liberata e, per alcuni, alla partenza salvifica per la terra d'Israele. "Nella neve e nel fango avevano trovato una libertà nuova, sconosciuta ai loro padri e ai loro nonni, un contatto con uomini amici e nemici, con la natura e con l'azione":"Se non ora, quando"? Quando, se non in quelle circostanze del caso e della volontà, avrebbero potuto far fronte , nell'azione e non nella sottomissione, alla minaccia letale che gravava su di loro? Quei partigiani si mescoleranno con la resistenza russa ma anche con la sorveglianza occhiuta dei sovietici che stanno respingendo le truppe naziste dal loro territori; e dovranno attraversare una natura insidiosa e territori presidiati dai tedeschi, soltanto lambendo di striscio i villaggi,vagando per boschi, paludi e sterminate pianure, combattendo e fuggendo. Sconteranno il gelo tremendo, la neve, le bufere dell'inverno, nascosti in baracche nel bosco, scaldandosi a fuochi da celare cautamente, cercando cibo nelle fattorie isolate dove c'è gente che li vuole aiutare. Combatteranno, moriranno, uccideranno. Hanno scelto l'azione, in nome anche delle migliaia di inermi ebrei imprigionati e portati a morire (solo a guerra ultimata sapranno che saranno milioni). Il protagonista principale (ma c'è tutta una coralità che gli si stringe intorno) è Mendel, orologiaio ebreo cui è morta la moglie e non ha più casa e che, per non finire braccato e imprigionato, decide di farsi clandestino e combattente. All'inizio sono soltanto in due, poi il gruppo si ingrosserà, subirà cambiamenti, si mescolerà con soldati sbandati, partigiani organizzati, gente tenace. I partigiani ebrei aguzzeranno l'ingegno, inventeranno colpi di mano, sabotaggi, schermaglie armate per scampare alla morte. Il romanzo di Levi inventa dei personaggi e delle vicende basandosi su una realtà storica documentata, dando testimonianza di una minoritaria ma eroica resistenza ebraica. La narrazione avvince per il suo piglio avventuroso, dentro una natura maestosa , protettiva o ostile e con palpiti di tenerezza, comicità abbozzata, affetti(ci sono anche alcune, poche, donne, ci si innamora, si ha nostalgia di casa, di una patria, anche se molti di quegli ebrei non hanno più ne casa né patria). Un romanzo di avventura, di lotta, di umanità, di riscatto.
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