Circolo dei Libri

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27novembre
2010

Elisabeth Kelly

Ed. Adelphi (Narrativa straniera)

Strana la famiglia snob e squinternata dei Flanagan, che tengono villa sulla sabbia elitaria dell'isola di Marta's Vineyard, terra di bostoniani e miliardari in genere. A essere ricco sfondato è l'arcigno e umorale nonno, magnate internazionale dell'editoria, padre di una figlia unica ormai grande e sposata con cui intrattiene un rapporto di odio gentile. Lei ha sposato Charlie Flanagan, bello e ubriacone, sempre vestito elegantemente e nemico di ogni fatica. I loro due figlioli, Collie e Bingo, sono legatissimi tra di loro ma la mamma stravede solo per Bingo, adorabile peste e seduttore impenitente da adolescente e giovanotto ed espulso da tutti i college per malefatte e rendimento zero. Collie invece è giudizioso, va bene a scuola, è timido con le ragazze. E sa di non essere molto amato in casa : «Io non ero quel che si dice il cocco di mamma. La sua avversione nei miei confronti era una specie di neo congenito, una voglia color vino che non va più via. Le rare volte che si sentì costretta ad abbracciarmi, non fu tanto una manifestazione di tenerezza materna ma di forza fisica. Quando nacqui, mia madre cercò per alcuni giorni di convincere tutti che ero affetto dalla sindrome di Down e che dovevo essere rinchiuso in istituto, indicando come prova i miei occhi leggermente a mandorla ». Il distratto padre spiegherà più tardi alla moglie che il ragazzino è addirittura talentoso e a due anni « parlava già come un libro stampato » e dice : « - Se è un idiota, allora è un idiot savant-». « Bè, resta sempre un idiota , osservò zio Tom ». Però gli vogliono anche bene, a modo lor nella famiglia Flanagan il voler bene è cosa complessa, ambigua, contradditoria e anche volubile. Il nonno si affeziona a Collie, che si divide fra i soggiorni nella splendida magione del vecchio e le scorribande con lo scatenato fratello Bingo. Finché un giorno accadono eventi che lasceranno a lungo le loro cicatrici invisibili e pungenti nell'animo. I rumori del mondo stanno fuori, qui si sentono solo il rombo dell'oceano, il tintinnare di bicchieri in eccesso e l'abbaiare disordinato dei molti cani della mamma. Dal nonno bizzarro che li mantiene tutti ai coniugi Flanagan in continua schermaglia, allo zio provetto cuoco con raptus alcolico, ai ragazzi dotati di una sorte sociale privilegiata e di un destino affettivo caotico, tutti recitano la commedia vivace di una vicenda dove ironia e frasi asprigne, comicità e dramma si intrecciano in bella vista. Fra scene un po' grottesche e profondi sensi di colpa (per Collie ci sarà da trascinarsi dietro episodi che restano tatuati nella coscienza) questo romanzo corre come se fosse sostenuto dalla ventosa aria salmastra dell'oceano atlantico su cui esso si affaccia. Nitida, ritmata, comica o emotiva secondo le situazioni è la scrittura di Elisabeth Kelly (giornalista importante al suo primo romanzo, subito tradotto da Adelphi).