2011
Elizabeth Von Arnim
Bollati Boringhieri
E dopo soli tre mesi la sorella di Milly aveva rivelato di che razza di deplorevole materia fosse fatta scavalcando in piena notte una finestra e scappando con uno svizzero. "Uno svizzero, badate bene, si dicevano l'un l'altro gli oltraggiati inglesi della famiglia Bott i quali, se mai avessero dovuto pensare a uno svizzero, cosa che non accadeva praticamente mai, lo avrebbero pensato soltanto in relazione a orologi, Alpi e governanti. Tutto ciò era abbastanza orribile". Un lettore svizzero qui si sente come minimo divertit ma la citazione (il povero svizzero c'entra solo di striscio con la storia) vale per dare un assaggio della scrittura pungente di Elizabeth von Arnim, di cui Bollati Boringhieri pubblica oggi un altro romanzo, dopo averne già tradotti una decina. Le vicende della sorella sono secondarie rispetto a quelle centrali di Milly, donnina paffuta e carina che rimane improvvisamente vedova del marito Ernest Bott, di ricco casato londinese. Immaginarsi dunque la sorpresa quando, aperto il testamento, gli addolorati parenti scoprono che il defunto ha spossessato la moglie di tutta la cospicua eredità, assegnandole soltanto mille risibili sterline e donando tutto il suo patrimonio a un pio istituto per donne traviate. Con un codicillo
scritt «Lei sa il perché». Scandalo dei parenti, sgomento della poverina, che ripercorre la trafila di quella che deve pur essere stata una colpa"…Qui mi fermo e lascio al lettore le sorprese. Comunque questa Milly, un po'
peccatrice e un po' virtuosa, sventata e buona, contraddittoria e fragile, assume i contorni di una fisonomia femminile complessa e al tempo stesso divertente: sarà piccola pietra di scandalo ma anche oggetto di attrazione,
sdegnata condanna, intenerito perdono. Come minimo, si può dire che Milly scombina le carte del perbenismo familiare e accende le micce più nascoste. Se in più ci mettiamo la misteriosa sorella scappata dalla finestra con
uno svizzero, vediamo che il quadro risulta molto mosso. Colpa d'amore è una commedia dai gusti comici ma anche aspri, su un fondale di piccole ipocrisie, passioni sventate o accolte, minimi intrighi, soprassalti di
coscienza: una divertente recita di primo Novecento, che fu il tempo giovanile della scrittrice (1886-1944). La quale risulta sorprendentemente moderna, spigliata e innovativa per l'epoca sua (quasi tutti i suoi romanzi, se
non proprio tutti, sono stupefacenti per freschezza e godibilità). Lei ebbe un'esistenza a dir poco agitata. Nata in Australia, cugina di Katherine Mansfield e amica di E.M.Forster, cresciuta in Inghilterra, sposò il conte
von Arnim, figlio adottivo di Cosima Wagner, visse con lui 18 anni in Pomerania, restò vedova, tornò a Londra, divenne l'amante di H.G.Wells e poi sposò il fratello di Bertrand Russell, visse in Inghilterra, Svizzera e Francia
e morì negli Stati Uniti. Fu, soprattutto, una brava scrittrice.
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È andata così
Meir Shalev
Ed. Feltrinelli (Narrativa italiana) - Libro precedente
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Niccolò Ammaniti
Ed. Einaudi (Narrativa italiana)