2020
Peter Cameron
Adelphi
L'atmosfera di questo nuovo romanzo di Peter Cameron tutto vissuto sotto nevicate incessanti in lande nordiche da qualche parte in Finlandia è a dir poco perfetta, nel suo incanto inquietante: neve fitta, enigmi, grand hotel gelati e lampadari decaduti, un bar curvato con pochi avventori che sembrano dentro un quadro di Edward Hopper, una dama intrisa di brillanti rimpianti, la vita e la morte in elegante pelliccia d'orso. "Cose che succedono la notte", appena uscito negli Stati Uniti, subito è stato tradotto in italiano da Adelphi, che già aveva pubblicato i precedenti romanzi di Cameron (notevoli "Quella sera dorata" e "Un giorno questo dolore ti sarà utile"), con una copertina molto bella, a raccordare l'immagine con l'atmosfera che il lettore respirerà fra le pagine. Si tratta di una storia singolare, abbozzata con tocchi di fascinazione spiazzante, piste forse simboliche, figure ammaccate e malinconiche fra malattie e bugie, desiderio di vita, nostalgia del tempo perduto. Il fondale scenico è avvolgente, intrigante: un vago nord finlandese, nevoso e brumoso, paesaggi di bianche bufere e boschi, campagne desolate, maestosi edifici affaticati. Il romanzo ti afferra e poi può conquistarti o lasciarti anche interdetto. S'è detto che prima ancora della trama (strana) e del senso (enigmatico) questo romanzo di Peter Cameron possiede la ricchezza di una eccezionale atmosfera. Si può qui dare soltanto qualche indizio, sparso con circospezione perché in questa storia la realtà è distribuita in modo sfumato, ammiccante, misterioso. Un treno solitario corre lungo campagne brumose e bianche, campi e boschi sotto la calma, inesorabile discesa dei fiocchi. Un uomo un po' affaticato, incerto, con una moglie ancora più stanca, malata, sta dirigendosi verso una sperduta stazione. Arrivano, tra folate di bufera bianca, a un grande, vecchio albergo lussuoso e fantasmico, con molta solitudine dentro e fuori. Sono giunti fin lì, quei due americani sposati e spossati, per prendere un bimbo. La loro è una storia sospesa, abbozzata per tracce minime, cosi come sospesa sembra essere tutta la vicenda del romanzo, dentro un paesaggio che pare al confine del mondo e del tempo, forse della vita stessa. E la vita e la morte si sfiorano, ineffabili, in una narrazione che si nasconde con tocchi di eleganza raffinata dietro veli di misteri, di mistero. È enigmatica e sibillina la vecchia signora elegante appollaiata sullo sgabello del bar, la quale sembra possedere tutto il tesoro della memoria, ridotto al simulacro di ricordi, parole, mezze verità, mezze bugie e mitomanie. Ma chi sarà mai quella signora che corteggia la vita e sembra una ironica annunciatrice della fine della vita? E quale destino in ritardo insegue quella coppia strana, con lui trepido e disilluso, lei malata e nevrotica? E qual è il senso di quel bambino che sembra il fine ultimo di tutto quel girovagare? C'è di mezzo anche un guaritore ieratico, uno strano monaco sacrale, il quale forse più che guarire potrebbe aiutare a superare il dilemma stesso fra il vivere e il morire. "Cose che succedono la notte" è un romanzo allusivo, di magia narrativa decadente e delicata, un cantico misterioso che lievita al confine fra il vivere, lo sperare, il morire, il desiderare, il rimpiangere. Alta maestria del narratore, enigmi insoluti per il lettore, che riceve il suo nutrimento tutto da decifrare. Se ci riesce.
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Nick Hornby
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Philip Roth
Einaudi