Circolo dei Libri

Per condividere con altri il gusto della lettura, che per principio è individuale ma poi può anche farsi compagnia.

16maggio
2009

Alicia Gimenez Bartlett e Stefania Bertola

Ed. Sellerio/Salani

Dimmi un libro? E io ve ne dico due. Uno giallo e uno rosa, con buona pace di certi intellettuali pensosi (così tanto pensosi che talvolta si addormentano su sé stessi). Dico giallo per dir poliziesco, come si usa da 80 anni a questa parte in Italia, da che la Mondadori colorò di giallo le copertine dei suoi romanzi con delitto. E dico rosa per dire il genere della commedia, facile da leggersi ma difficilissimo da scrivere bene. Se voi vi fidate (un po') di me, io mi fido (molto) di Alicia Gimenez Bartlett, di cui Sellerio ha appena tradotto in italiano l'ultimo giallo spagnolo. E mi fido molto di Stefania Bertola, comica e calibratissima autrice di commedie all'italiana oltre che bravissima traduttrice dall'inglese. Petra Delicado, ispettrice della polizia di Barcellona, è una donna piacente sulla quarantina, che scopriamo all'inizio del ciclo delle sue storie divorziata e in carriera (senza mai essere cinica e conservando bagliori di accigliata tenerezza femminile). Suo fedele e brontolone vice è Fermìn Garzon, un po' più vecchio di lei, vedovo e puntiglioso. Fra i due corre una stima così solida al punto di permettersi piccole baruffe verbali e scatti malmostosi conditi con dialoghi umoristici spesso esilaranti. Lo humor di Alcia Gimez Bartlett disegna una trama di lievità sul fondo di ambienti e atmosfere spesso cupamente abitati dal male, o dalla corruzione o dalla degenerazione delle passioni umane. Chi non la conosce farebbe bene a cominciare dal primo romanzo della serie, "Riti di morte": i due poliziotti infatti camminano nel tempo e, libro dopo libro, si imbattono anche in persone e vicende che, poco o tanto, cambiano la loro vita"…I primi tre romanzi sono anche raccolti in un unico libro, edito sempre da Sellerio con il titolo "Tre indagini di Petra Delicado". A seguire gli altri, fino a quest'ultimo, "Il silenzio dei chiostri", dove addirittura avviene un delitto nel silenzioso convento delle suore del Cuore Immacolato"…

Stefania Bertola negli anni passati aveva infilato una serie di deliziosi romanzi comici dai titoli ammiccanti: "Biscotti e sospetti", "Aspirapolvere di stelle", "Ne parliamo a cena", "Se mi lasci fa male". L'editore Salani (mitica presenza nella storia libresca italiana) pubblica ora questo ultimo romanzo, che i sobri fans della Bertola aspettavano da tre anni: "La soavissima discordia dell'amore". Lasciamo pur stare la fascetta della pirotecnica Luciana Littizzetto (che con la Bertola ha lavorato per la radio ma della Bertola è più greve, più comicamente grassa, meno fine) la quale afferma: "Grazie al cielo esistono le Bertola. Un rifornimento sicuro di allegria e ottimismo. Un sorsetto di spumante a stomaco vuoto". E' l'entusiasmo di un'amica ma comunque anche una definizione azzeccata. C'è nella Betola una lontana parentela, per intenderci, con il genere "Diario di Bridget Jones": ma oso dire che Stefania Bertola possiede maggiore finezza, uno humor più sofisticato e meno caricaturale e un solido retroterra culturale (si indovinano letture sterminate). Due donne da incontrare: leggendole.