Circolo dei Libri

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19marzo
2011

W.Somerset Maugham

Ed. Adelphi (Narrativa straniera)

Appena tradotti per Adelphi da Vanni Bianconi (ticinese, organizzatore del festival bellinzonese Babel) ecco alcuni racconti esotico-coloniali di William Somerset Maugham. Nato nel 1874 e dunque giovanotto ottocentesco, fece e in tempo a vivere fino a oltre la prima metâ del Novecento (morì a 91 anni). Testimone di due epoche, medico, fu soprattutto scrittore, con una personalità aristocratica e raffinata; divenne celebre e ricchissimo e trascorse l'ultima parte della vita nella sua splendida villa in Costa Azzurra. In gioventù fu anche dottore di bordo sui transatlantici e in parecchi possedimenti coloniali. Da quei periodi trasse forse il filone più originale e forte della sua vena letteraria e da quell'esperienza nacque quello che a mio parere ê il suo romanzo più bello, anzi bellissimo, "Il velo dipinto" (Adelphi). Ma gli era congeniale anche il passo del raccont celebre fu negli anni '50 e '60 la raccolta di racconti coloniali "Pioggia", usciti nella mitica Medusa mondadoriana e poi ripresi in parte anni fa sotto il titolo "I racconti deî mari del sud" ; ed ecco oggi un'altra selezione (con qualche ripresa in nuova traduzione) di queste storie di esausti o enigmatici personaggi inglesi scaraventati dalla storia britannica o dagli intrecci privati dei destini negli avamposti coloniali della Malesia, del Borneo, delle Hawaii. C'è innanzitutto una prima patina di fascino, accentuato dalla nostalgia per un tempo che fu e che non esiste più: i ricchi bungalow degli inglesi (amministratori, diplomatici, padroni di piantagioni) sono serviti da silenziosi e spesso misteriosi boys indigeni, con i riti del cambio d'abito per la cena, dei tè del pomeriggio, delle partite di bridge e dei numerosi cocktails fra abiti bianchi, temperature tropicali, nette distinzioni di razza e di classe e l'eleganza un po'spossata di un mondo che di lì a pochi anni sarebbe svanito. In quello scenario come sospeso nel tempo si iscrivono le storie umane e acri di esistenze quasi sempre ferite, segnate dall'accadimento di qualche passione sfortunata o letale o atrofizzata, da intrighi segreti degli animi. E ci sono enigmi polizieschi, torpide trasgressioni adulterine, carriere logorate, rovesci economici, persino un mistero di magie indigene. Accompagna il tutto una musica stilistica (di impressioni, scorci, orizzonti, linguaggi) fascinosa e dolente, nei riverberi di un mondo esotico in cui il vivido colore dei Mari del Sud si stempera dentro i rituali stanchi di un Impero in dissolvenza. Un'immagine: c'è il mistero del crepuscolo con la giungla riempita dagli inquietanti e inconoscibili rumori della notte incipiente e nello stesso momento sulla veranda del club ci sono uomini inglesi vestiti di bianco cotone che chiacchierano, sorbiscono whiskey e leggono giornali londinesi vecchi di un mese come fossero nuovi.