2009
Janet Evanovich
Ed. Salani e Tea (Narrativa straniera)
"Gialleggiando" per una volta tra i libri (non leggo oggi molti polizieschi ma ci fu ci fu un tempo in cui mangiavo pane e Maigret e Nero Wolfe e 87mo Distretto di polizia) ho scoperto un'autrice americana brava e divertente. Janet Evanovich voleva fare la pittrice ma scoprì di essere allergica ai colori e così decise di diventare romanziera; dopo decine di rifiuti editoriali ecco la vena del poliziesco semicomico e l'immediato success ha venduto, in America e nel mondo, quasi cento milioni di copie. I suoi titoli gialli portano tutti un numero, in crescendo (sia nell'originale inglese, sia in italiano): e così il primo si chiama "Bastardo numero uno", il secondo "Due di troppo", il terzo "Tre e sei morto". Ero giunto lì, divertendomi a una lettura snella, calibratissima fra suspense e humor, fra poliziesco e commedia, e mi ero detto che qualche volta il giallo ben costruito e condito con humor vale davvero la pena di essere frequentato per il piacere non banale ma non tormentato o "sinfonico" del leggere. Poi ieri l'altro in libreria ho intravisto con allegria la freschissima novità dell'ultima Janet Evanovich tradotta in italiano, " Non dire quattro". Non l'ho letto, ancora (verranno pure giorni di pioggia fredda fuori mentre dentro crepita il fuoco!) ma ho buone ragioni di credere che il quarto volume tenga dietro agli altri per ritmo giusto e semplici malizie stilistiche. La protagonista è sempre Stephanie Plum, scombiccherata ragazza che di mestiere fa la cacciatrice di fuggiaschi cauzionati (nel senso di gente che è uscita di prigione pagando salatissime cauzioni e poi scompare per non dover rifondare il debito a chi ha prestato i soldi). Capelli arancione (per sbaglio!), spesso in calzoncini da ciclista, Stephanie è spregiudicata quanto fondamentalmente buona. Si muove a modo suo in un mondo un po' marginale e malavitoso, abita nella cittadina di Trenton, anzi nel quartiere di Borgo, popolato da molti italiani. E lei stessa è italo-ungherese, con una nona magiara un po' fuori di norma o di testa. Stephanie ha i suoi riti, gesti, abitudini: legata ai genitori, sostiene di non avere libera vita privata perché ogni sabato sera deve (e vuole, in fondo) andare a cena da loro (che mangiano inesorabilmente e puntualmente alle diciotto). Il narratore italiano Andrea Vitali (un altro che sa raccontare storie) ha scritt "Stephanie Plum è bella e simpatica, succintamente vestita e non si perde in aggettivi. Due righe e mi sono trovato nel mezzo del racconto". E ha aggiunt "Stephanie mi ha fatto venir voglia di tornare celibe". Stefania Bertola, autrice di romanzi del genere commedia comica di finissima costruzione e ottima traduttrice di autori anglosassoni, ha scritt "I romanzi di Janet Evanovich basta assaggiarli una volta per diventare affiliati alla setta". Un assaggio, dice. Eccol "Esistono alcuni uomini che entrano nella vita di una donna e la mandano all'aria per sempre. Joseph Morelli l'ha fatto a me, non per sempre ma di tanto in tanto".
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Muriel Spark
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Il giovane Jim
Tony Earley
Ed. Fanucci (Narrativa straniera)