Circolo dei Libri

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21febbraio
2020

Isaac Bashevis Singer

Adelphi

Una novità Adelphi, un bel recupero letterario. Hertz Minsker, ebreo polacco scappato in America prima dello scoppio della guerra e dello sterminio, vive a New York con una bulimia di vita e speranze ma anche con il senso di estraniazione che posseggono gli immigrati scaraventati nel mondo dalle bufere della storia. Hertz è bruttignaccolo e asimmetrico, intelligente e molto colto, è un profondo conoscitore della Torah, sa di greco e latino, divora la filosofia e sta scrivendo da anni un presunto capolavoro di pensiero che tuttavia non vede mai la luce. Ha un suo magnetismo che conquista l'ammirazione degli altri ebrei ma soprattutto fa presa sulle donne: che ne subiscono il fascino e che lui seduce quasi inesorabilmente. Questo bel tipo è l'eroe (un po' in negativo ma anche con la capacità di suscitare simpatia e indulgente compassione) di un romanzo postumo di Isaac Singer (1902-1991, premio Nobel nel 1978, grande cantore di storie in yddish, la lingua ebraica dell'est europeo quasi del tutto annientata dalla "shoah"). Uscito a puntate su una rivista yddish mezzo secolo fa, tradotto in inglese ma mai pubblicato in volume, è ora stato tradotto in italiano da Elena Löwenthal. Hertz è "il ciarlatano", l'intellettuale dispersivo, il fallito dalle grandi speranze (sue ma soprattutto degli altri su di lui), lo sgangherato affabulatore e il seduttore che non vorrebbe perdere nessuna delle donne incrociate: "la verità è che un uomo può amare dieci donne ed esser fedele a ciascuna, col cuore e con l'anima", è il pensiero che corre nelle vene inquiete di Hertz. Gli fa da contrappeso un altro ebreo polacco immigrato in America, Moritz Kahlisher, molto devoto e grande ammiratore di Hertz e spesso suo finanziatore. Herz lo contraccambia a modo suo seducendogli la moglie (o da lei lasciandosi sedurre). Le vicende di questo romanzo di polacchi sperduti in una New York brulicante che loro vivono di striscio, sono di fatto una commedia di goffezze bizzarre con punte grottesche o comiche, mariti traditi e amanti inferocite, debiti accumulati e geniali sgangheratezze. Hertz cova grandi sensi di colpa nei confronti dei suoi caotici rapporti con le donne, perché lui è sempre acceso da buoni propositi morali sinceramente coltivati ma inevitabilmente falliti. Anche con Dio il suo rapporto è complesso: lo sfida e lo teme, lo mette in discussione ma ne ha nostalgia. Con la fede ebraica Hertz ha un legame indissolubile ma spesso ondivago e bizzarro. Al senso di colpa per le donne imbrogliate, Hertz, assieme ai suoi correligionari polacchi esuli, aggiunge quello più nascosto e profondo, che dà alla commedia la spezia amara del dramma sotteso: mentre loro mangiano, bevono, amano, litigano e sognano nella libera New York, là in patria gli ebrei vengono portati alla morte dai nazisti. Isaac Singer si conferma scrittore di grande forza stilistica e di immaginazione quasi picaresca, con un talento per i dialoghi e le battute che ricorda le migliori commedie cinematografiche di Lubitsch, un altro grande esule dall'Est. Fra mille, una piccola perla: "Il paese pullulava letteralmente di donne di mezza età affamate d'arte, d'amore e di espedienti per prolungare la giovinezza".