2012
Giorgio Bassani
Einaudi e Mondadori (Narrativa italiana)
Pubblicato nel 1962, è uno dei più importanti romanzi italiani del "˜900. Da leggere o rileggere. Non temete l'avvio quasi respingente. Tenete duro fino al termine della descrizione della visita al cimitero etrusco, stringete i denti quando dovete sorbirvi la descrizione un po' decadente della monumentale tomba di famiglia dei Finzi-Contini nel cimitero ebraico di Ferrara. E arriverete alla prima scampagnata in bicicletta del ragazzo "io narrante" che si imbatte (là verso i prati che danno sui bastioni rossi della città) nell'alto muro di cinta dell'esclusivo giardino della villa dei Finzi-Contini e nella bionda, strana, imprevedibile Micòl Finzi- Contini, ragazzetta di carattere complesso e di seduzione istintiva. Allora vi verrà voglia di andare avanti, procedendo con attenzione nella scrittura puntigliosa, musicale, distesa e solenne e minuziosamente ironica o descrittiva di Bassani. Ed entrerete soggiogati nella storia del ragazzo che diventa giovane adulto e di Micòl che a sua volta diventa donna. Ci sono due fondali. Il primo è l'avvento del fascismo e il lento, ipocrita, vellutato ostracismo nei confronti delle importanti famiglie ebraiche di Ferrara. Con altero orgoglio i Finzi-Contini (i più aristocratici, gelosi e quasi inafferrabili fra gli ebrei ferraresi) fingono che nulla accada. Se i loro ragazzi vengono espulsi dal club tennistico della città, ecco che i Finzi- Contini aprono agli altri emarginati il loro campo da tennis posto nell'immenso parco della villa. E allora il secondo sfondo è proprio quello concentrico di quel mondo misterioso e lussureggiante, esclusivo e separato, fatto di allegre partite di tennis, bibite fresche, vecchi e fedeli servitori e febbrili discussioni giovanili. In quella bolla sospesa si muovono anche le nervature inevitabili di innamoramento, desiderio discreto, resistenze contraddittorie. Il romanzo può essere letto a più strati. Mi colpì moltissimo, quando lo lessi da adolescente, la storia eccezionale, intensa e dolente dell'amore del protagonista per Micòl. Mi colpì in particolare la figura straordinaria di Micòl, forse il personaggio femminile più complesso e riuscito di tutta la letteratura italiana del "˜900. E fui preso dall'intimità intrecciata che quell'amore riusciva ad avere con l'ombreggiato, rigoglioso e misterioso giardino immenso, simbolo e sostanza di una passione spesa fra le trafitture del cuore e il tempo reale ed effimero, poco prima del divampare della tragedia bellica. Più tardi ho gustato l'eccezionalità complessa di una trama preziosa, di personaggi eccezionali e di nuovi significati e congetture di lettura. Per il protagonista l'uscita dal tempo del giardino significherà l'entrata nella vita veramente adulta, ferita ma salvata, mentre la tragedia nazifascista disperderà l'inconfondibile stile "finzicontinico" con un ultimo lampo breve degli adorati capelli biondi di Micòl.
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Acqua sempre viva!
Anna Gnesa
Ed. Armando Dadò editore - Libro precedente
Betibù
Claudia Pineiro
Ed. Feltrinelli (Narrativa straniera)