Circolo dei Libri

Per condividere con altri il gusto della lettura, che per principio è individuale ma poi può anche farsi compagnia.

15maggio
2010

Simona Sala

Ed. Edizioni Leggere

Scrive Giovanni Orelli nella sua bella introduzione a questi racconti : "Benvenuto a un libro che si propone ai lettori della Svizzera Italiana, cioè a italofoni della Svizzera tutta, ma anche a lettori d'Italia, che spesso restituiscono agli Svizzeri i luoghi comuni spregiativi o riduttivi che molti Svizzeri dedicano agli italiani. Benvenuto a tredici diversi modi di vedere certe cose di un certo paese".Giusto. Simona Sala, giornalista culturale di "Azione", ha avuto la coraggiosa idea di interpellare tredici scrittori, noti e meno noti, di oltre San Gottardo e chiedere loro dei racconti da tradurre e pubblicare. E ha inaugurato quella che dovrebbe essere una collana a seguire, con le "Edizioni Leggere" dirette da Edy Mombelli, colto libraio di Chiasso. Sono tredici storie diverse tra di loro per sensibilità, densità, stoffa di scrittura, immaginazione. Ma tutte dicono la ricchezza narrativa contemporanea della piccola (ma grande, rispetto a noi) Svizzera tedesca, cosi spesso bloccata sulla splendida e pesante eredità di Frisch e Dürrenmatt (inconsciamente si cerca troppo di imitarli). C'è anche una vitalità, invece, che si rinnova in esiti liberi e freschi. In generale, per capire bene la Svizzera occorre capire gli scrittori svizzero tedeschi (lo ha fatto Peter von Matt nel bel libro "La Svizzera degli scrittori" edito in italiano dall'editore Dadò a cura di Mattia Mantovani). L'iniziativa di Simona Sala rilancia l'interesse consegnandoci questa antologia di racconti in cui sorprendono alcuni autori sconosciuti e si confermano alcuni nomi affermati. Fra i nuovi ha colpito in particolare Giovanni Orelli (e anche me, devo dire) Esther Spinner, con uno splendido racconto sul morire (a parlare è un'infermiera che assiste in ospedale i morenti). E' singolare il destino editoriale in lingua italiana degli scrittori svizzero tedeschi. Alcuni non vengono tradotti in Ticino ma direttamente in Italia e ottengono grande successo di critica e di lettori. E' il caso del bravissimo Martin Suter , tradotto da Feltrinelli e Sellerio ma non in Ticino, o di Markus Werner, che invece è stato tradotto sia in Italia sia in Ticino (da Casagrande). I due non compaiono in questa prima raccolta di "Leggere" ma forse li ritroveremo. Compaiono invece altri scrittori tradotti in Italia con success Lewinsky e Moser, per esempio. Oppure Lötscher, tradotto anche in Ticino (l'ultima volta da Dadò). E potrei fare altri nomi. Mi interessa qui dire che forse varrebbe davvero la pena di dilatare lo sguardo editoriale svizzero italiano su un patrimonio (la scrittura svizzera di lingua tedesca) che sa cogliere le nervature della modernità nostra e le trafitture di una contraddittorietà culturale ed esistenziale fra benessere ben pettinato e inquietudini di mutazione. La Svizzera degli scrittori è la Svizzera degli uomini e delle donne che la costituiscono.