Circolo dei Libri

Per condividere con altri il gusto della lettura, che per principio è individuale ma poi può anche farsi compagnia.

28marzo
2009

Mario Soldati

Ed. Meridiani Mondadori (Narrativa italiana)

Continua, a 10 anni dalla morte, l'omaggio a Mario Soldati dei prestigiosi Meridiani Mondadori. Dopo i "Romanzi" ecco i "Romanzi brevi e i racconti" a confermare la vena sanguigna, sensuale, curiosa e amara da una parte e d'altro canto la lucidità narrativa, la precisione, la cura espressiva. Mi lega a Soldati un'empatia che ha molte ragioni: intanto l'averlo letto molti anni fa con riscontro puntuale di godimento. Poi il suo amore per la fisicità, anche, del bello e del buon il vino sincero, l'acre toscano, la tenerezza delle donne, il mare davanti a Tellaro nel Golfo dei poeti. E infine la poliedrica versatilità: scrittore di risalto, cineasta bravo, giornalista, esperto di vini, uomo di televisione, conversatore sardonico e umorale, appassionato di calcio. Mi accosto dunque sempre con affetto alle sue pagine. E vado riconfermando la persuasione, che non è soltanto mia, secondo la quale lo scrittore Mario Soldati guadagna con il tempo in stoffa e nerbo come uno di quei vini veri che lui amava. Coevo, per esempio, di un Moravia, Soldati sta oggi recuperando su di lui (che in vita lo sovrastava in fama critica) e assume, nel confronto con lo scrittore romano e politicamente mondano, un perentorio ritorno di valorizzazione e cammina sicuro nella festosità espressiva della propria capacità di affabulazione. Il Meridiano contiene decine di romanzi brevi e racconti e ne viene fuori la forza narrativa di un autore che nelle sue storie mette molto, quasi sempre indirettamente, di sé: per esempio la sua cauta e laica curiosità religiosa (la madre amata fu religiosissima, lui studiò dai Gesuiti conservandone un timore e una nostalgia inquietamente mescolati), la tensione alla bellezza intravista con i sensi, con il cuore e con la mente e la predilezione per gli intrecci dei destini, per le amare o grottesche e talvolta liete trame della vita. Aveva una passione profonda per la realtà delle cose (paesaggi, gusti, sentimenti, enigmi) e con essa nutriva l'altra sua passione, quella dell'invenzione narrativa. Scriveva molto bene, intenso ed essenziale. Ci si imbatte, oggi, in qualche indugio arcaico (per esempio in "Farmacia di notte" si legge : "Vanda"…oblìa i piaceri della vanità"…" ; ma subito dopo ecco una presa diretta di atmosfera in una formidabile frase di sintesi senza verbi:"Fuori, la notte invernale, l'odore della nebbia, gelo, Milano.". Un libro cosi è da tenere sul comodino per tuffarvisi dentro spesso. La "cronologia" introduttiva di Bruno Falcetto (anche biografica) è preziosa e bella.