Circolo dei Libri

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Non ci resta che leggere (3)

22marzo
2020

Il fondo del sacco

Plinio Martini

L'EMIGRAZIONE COME STRUGGIMENTO

"-Pa, se voi siete contento"… -cominciai ("…), -se voi siete contento, Antonio e io avremmo pensato di andare in America ("…)-. Nostro padre disse ("…): -Ho sempre pensato che qualcuno di voi sarebbe dovuto emigrare, e vostra madre, che è donna, da un po' di tempo non dorme più per quel sentimento ("…). Quello che non mi aspettavo era di vedervi decidere due in una sola volta, così giovani per giunta; in casa non vi è mai mancato nulla, no?- Era ormai buio. Avrei dato la vita per togliergli la pena di quel discorso. Sospirò, riprese ("…): -Promettetemi almeno che tornerete a farvi veder prima che vostra madre e io siamo morti; almeno promettetemi questa consolazione, per vostra madre soprattutto: voi sapete che ne ha già viste abbastanza, ne ha proprio viste abbastanza-. "˜Anche a piedi, pa, anche se dovessi farla tutta a piedi', avrei voluto rispondergli, ma non potei, e mi rincresce ancora oggi di non essere stato capace di dirgli quelle tre parole."Plinio Martini, "Il fondo del sacco", Casagrande La vita grama della gente di montagna aggrappata ai magri prati verticali e agli alpeggi impervi per assicurarsi poco pane: troppe bocche da sfamare. Nell'Ottocento la "meglio gioventù" delle nostre valli tenta l'azzardo quasi forzato dell'emigrazione. Il ragazzo Gori, cresciuto nella valle Maggia del suo creatore, Plinio Martini, vive lo strappo e lo struggimento dell'emigrazione. Lascia la madre, il padre, l'alone rassicurante di casa sua, del paese e dell'amore acerbo e bello per la ragazza Maddalena. "Il fondo del sacco" racconta la parte affettiva ed emotiva del grande rivolgimento migratorio che ha toccato la nostra montagna povera. Un romanzo che tutti gli svizzeri italiani dovrebbero leggere.LEGGI LA RECENSIONEGUARDA IL VIDEO