Circolo dei Libri

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29gennaio
2021

Gaetano Savatteri

Sellerio

Ridere leggendo è cosa delicata. Anche perché in letteratura far ridere è molto più difficile che far piangere. A De Amicis andava facile, bastavano una mamma morente sulle Ande e un bimbo che la raggiunge dagli Appennini ed era cosa fatta, l'occhio del lettore era umido. Se invece vuoi far ridere senza rischiare d'essere comico d'avanspettacolo, devi usare lo stiletto dell'intelligenza, più raro fra gli scrittori che non il badile della commozione. È un umorista intelligente, certamente, Gaetano Savatteri, un giallista che fa ridere bene e possiede graffio civile e zampata di satira. Ha inventato un bel personaggio seriale, il giornalista e scrittore sfaccendato e impigrito Saverio Lamanna, siciliano verace con scorribande su al nord (vedi "La fabbrica di stelle") ma pressoché stabilmente posizionato nella sua Sicilia, a Palermo e dintorni (vedi "Il delitto di Kolymbetra"). Come ogni buon investigatore (suo malgrado) Lamanna ha un suo "secondo", il ruspante conterraneo Peppe Piccionello (un nome, un programma), personaggio semplicistico con punte di sapienza, ricco di spropositi e ingenue cafonate. Il dialogo fra i due è a dir poco spassoso.
Da Sellerio (editore degli altri due romanzi) è uscito pochi mesi fa il racconto delle ultime gesta dei due divertenti e sfaticati compari siciliani: "Il lusso della giovinezza". Qui siamo sempre in Sicilia ma buona parte del romanzo si svolge dentro una scenografia siciliana inusitata: le pendici delle montagne sicule delle Madonie, oltretutto d'inverno e con una massiccia nevicata. Siamo non lontani dal mare di Cefalù, eppure qui si respira montagna. Ed è in fondo a un dirupo delle Madonie che viene ritrovato il corpo di Steve, buttatovi giù verosimilmente da qualcuno. Steve, che ora è morto, era un americano ricco che voleva investire in Sicilia in un suo progetto coraggioso e comunitario. Lo conosceva anche Suleima, la bella ragazza di cui Lamanna è da tempo innamorato (e il legame alternato fra i due fa parte degli ingredienti classici del ciclo, quasi come succede per la storia sentimentale intermittente fra il commissario Montalbano e la Giulia ligure creati da Cammilleri, che di Savatteri era amico). Suleima è triste e impaurita per la morte dell'americano e Lamanna corre in montagna a consolarla, seguito dal fido Piccionello. Nella trama gialla, da non svelare qui, si insinua come tema di fondo un certo amaro contrasto ambiguo fra la generazione dei vecchi e quella dei giovani. Si ride, ma anche un po' si pensa, in questo romanzo divertente e soprattutto scritto con maestrìa. Al di là della comicità scoppiettante, che è la qualità più salutare del libro (la trama può persino essere secondaria, e nemmeno sempre necessariamente convincente) spicca anche tutta una serie di indizi ben camuffati di citazioni, qualche volta più esplicite, spesso proprio solo accennate, nascoste. Savatteri infatti fa fiorire nelle sue pagine echi letterari (diretti o indiretti, appunto): si capisce che è un lettore forte che ama la letteratura. C'è di più: nella sua prosa diretta e scintillante lo scrittore inietta piccole dosi di frasi stilisticamente raffinate, musicali, quasi liriche. Da leggersi con gusto per divertirsi con gusto.